L’inquilina nigeriana non paga l’affitto: per i giudici non c’è reato. Il locatore italiano è beffato 2 volte
Una truffa la quadrato, quella denunciata in provincia di Milano, dove una immigrata nigeriana prima ha esibito al proprietario della casa che intendeva affittare false busta paga da 1500 euro, e poi, a firma del contratto di locazione registrata, si è guardata bene dall’assolvere all’onore economico concordato. Dov’è la beffa al quadrato: semplice, nel fatto che i giudici, a denuncia arrivata in aula, non hanno riscontrato il reato da sanzionare…
Non versa l’affitto da anni: l’inquilina nigeriana salvata dalle toghe
Possibile? Ci si chiede: non solo l’eventualità rientra nell’ordine delle ipotesi realizzabili, è la prima risposta, ma c’è anche di più: quanto adombrato come plausibile è realmente accaduto. E allora, lcome riferito da La verità che riporta l’accaduto, la scaltra nigeriana in cerca di un appartamento, ha esibito ben 3 buste paga da 1.500 euro l’una allo scopo di convincere il locatore della sua affidabilità e serietà come potenziale inquilina, salvo poi, una volta ottenute le chiavi e messo piede nell’immobile, guardarsi bene dal tirar fuori anche un solo centesimo della cifra pattuita per l’affitto. Naturalmente, i cedolini esibiti erano tarocchi e le sue buone intenzioni naufragate già allo scadere del primo mese d’affitto; così, deciso a sfrattare l’inquilina morosa e a rivendicare il torto (e il danno economico) subito, il locatore ha denunciato tutto quanto accaduto all’autorità giudiziaria. Solo che, invece di avere giustizia, ha dovuto incassare anche il torto giuridico infertogli dalle toghe.
Per i giudici non c’è truffa e dunque reato: e il locatore è beffato 2 volte
I giudici, infatti, esaminato il caso, hanno ritenuto di non riscontrare alcun reato nella condotta della donna. E così il denunciante si è ritrovato beffato due volte: come racconta infatti La Verità nel riferire della vicenda, spiega come il signore italiano sia ormai senza appartamento e senza il corrispettivo mensile dell’affitto a cui avrebbe diritto da ormai 4 anni; inutili le denunce, gli esposti, e tutto quanto messo in moto per ottenere giustizia: per i giudici incaricati del caso, il fatto non sussiste e la signora africana, una quarantenne con regolare permesso di soggiorno in Italia, che per estorcere l’affitto al malcapitato locatore ha pure esibito un contratto a tempo indeterminato con tanto di timbro Inail e intestazione del datore di lavoro, chissà perché a questo punto, ignaro di tutto e che, convocato, ha dichiarato a chi di dovere di non avere mai avuto a che fare con la signora in questione, no rientrerebbe negli estremi della truffa. Per i magistrati non c’è reato: e la pover’uomo non resta che disperarsi per il raggiro della straniera e per l’abbandono dello Stato che, come scrive anche Il Giornale, «continua a dargli torto, perché secondo i magistrati non c’è reato (!) e dunque non partono le indagini». Povera Italia…
così imparano ad affittare agli invasori prepotenti. Anche gli alberghi dove erano alloggiati sono devastati, da ricostruire. Ben gli sta chi voleva lucrare sull’invasione
Povera Italia e poveri noi Italiani in mano a certi magistrati!