La Raggi dovrà rispondere. Come scrisse il Secolo d’Italia…
Tutto torna. Anche se Virginia Raggi interpreta come al solito Alice nel paese delle meraviglie.
Le rivelazioni sulle manovre per far ingoiare l’Ama da Acea attraverso bilanci taroccati. Le pressioni della Raggi denunciate dall’ex amministratore della municipalizzata della nettezza urbana di Roma, Bagnacani.
Ed è difficilmente immaginabile che la magistratura rinunci a chiederne il conto alla sindaca.
Inchiesta in sette puntate
Del resto, bastava leggere le sette puntate dedicate nelle scorse settimane dal Secolo d’Italia alla Grande Monnezza. L’Espresso ci è arrivato dopo di noi, potremmo dire. Ci è bastato partire dalla domanda su chi comanda a Roma nei rifiuti.
Analizzando i giri di valzer tra Raggi e Zingaretti sulla delicata partita della discarica a Roma. E l’odioso scaricabarile su chi deve decidere in proposito. E’ una partita che dura da troppo tempo. Irrisolta.
Abbiamo raccontato quanto riferito proprio da Bagnacani alla Pisana. La sua audizione in commissione ambiente di da brividi, parlò esplicitamente delle difficoltà “create a tavolino” già allora. Qualche articolo e poi basta. Strano.
Nessuno che si interrogasse sul mistero delle grandi gare dell’Ama – quelle serie… – che improvvisamente vanno deserte. Ma nemmeno un interrogativo tra i cronisti, mentre anche l’Anticorruzione e l’Antitrust cominciavano ad aprire fascicoli. E noi invece a raccogliere voci su sirene allertate a piazzale Clodio, mentre i faldoni si riempivano.
Torna alla mente una frase di qualche tempo prima: “Il trattamento rifiuti potrebbe essere una grande opportunità per l’Acea”. La pronunciò l’ex presidente Lanzalone, finito poi ai domiciliari. Era il grande consigliere giuridico della Raggi. Nei guai per lo stadio, ma a quanto pare attento a tutto. Al business capitale.
Fdi: “Sentire il sindaco”
Alla Pisana si muove Fratelli d’Italia. È il consigliere regionale Giancarlo Righini a sollecitare l’audizione del sindaco di Roma. Ma lei fa spallucce. Eppure è giusto saperne di più. Purtroppo occorre intercettarla per sapere che pensa la regina del Campidoglio. Un po’ sbrigativa, a quanto pare.
Proprio in Acea – racconta inascoltato il nostro giornale – si preparano a banchettare sui rifiuti, come aveva suggerito l’ex presidente. Del resto, tra i soci c’è un personaggio che di business se ne intende più di tutti, Caltagirone, l’editore del Messaggero. Che vigila… E che si sa muovere seriamente.
Inevitabile, concludemmo in quell’inchiesta giornalistica fondata su fonti affidabili, l’arrivo delle gazzelle della polizia. Basta saper aspettare, da un momento all’altro. Troppi lati oscuri, ed è doveroso che chi ne ha la competenza indaghi seriamente.
E in questa disfida tra grillini contrapposti – perché nel frattempo la Raggi si deve difendere anche dal fuoco amico – e poteri forti della città i rifiuti continuano ad aumentare. In attesa di capire chi ingrasserà sul loro aumento a dismisura.
Noi ordiniamo popcorn.
Ho conosciuto il fenomeno AMA per tre anni, 2015-2017 ci arrivavo come piccolo imprenditore privato delle FER energie Rinnovabili, un carrozzone pauroso, in portineria 4 o 5 fancazzisti stabili, i dirigenti ci incontravano per fare gli affaracci loro, faccendieri come le api sul miele, parco mezzi semi abbandonato, uno schifo…..in sede a tutte le ore stavano sempre a prender eil caffe´ pausa o altro,……il dirigente era del tipo : aho! ketteserve??? scene da film commedia all italiana….quando scoppio Mafia Capitale i faccendieri sparirono tutti, cambiando telefono, ……qando cambiaronoc on Alemanno ci dissero…moh sttatteve bboni perche´ se devo mettere d accordo con Alemanno..un circo