Decreto crescita, è rissa nel governo. Forza Italia in soccorso di Tria
Rischia addirittura di saltare il “decreto-crescita“, il cui vero è previsto nel Consiglio dei ministri di domani. Colpa delle tensioni in atto tra il M5S e il ministro Tria, che non ha esitato a renderle pubbliche in un’intervista al Corriere della Sera. Nel frattempo, dal Qatar, dov’impegnato in una visita ufficiale, Conte continua il suo pressing affinché l’approvazione del decreto non slitti.
Il decreto domani in Cdm, ma rischia di saltare
Sa bene, il premier, che l’eventuale ripercussione delle frizioni in corso sulle scelte di governo, potrebbe innescare un effetto molto negativo sui mercati finanziari, soprattutto dopo l’uno-due Ocse-Ue sulla “crescita zero” e sulla inidoneità di Quota 100 e reddito di cittadinanza, le due misure simbolo della cosiddetta “manovra del popolo“, ad invertire il trend negativo dei nostri numeri. A rendere ancor più probabile il rinvio del decreto ad altra data contribuiscono anche altre questioni su cui lo scontro tra grillini e Tria è già in atto da tempo: dalla misura a favore dei truffati dalle banche, al ruolo di Cassa Depositi e Prestiti, a nomine strategiche come quella del nuovo Ragioniere allo Stato.
Brunetta: «Se il ministro va via, s’impenna lo spread»
Se il governo è una pentola a pressione, l’opposizione non sta a guardare. Da Forza Italia è già scattato il soccorso “azzurro” in favore di Tria: «Se va via – avverte Renato Brunetta dai microfoni di Radio anch’io – lo spread sale a 500. In questo momento è l’unica garanzia che questo Paese non vada allo sfascio». Solidale con il ministro dell’Economia anche Fabrizio Cicchitto, di Riformismo e Libertà: «I grillini, però, non si rendono conto che l’eliminazione di Tria dal governo sarebbe per loro un disastro, perché si tradurrebbe in una totale perdita di credibilità di questo esecutivo nei confronti dei mercati e della comunità internazionale». Va all’attacco anche il Pd: «Dopo l’intervista al Corriere della Sera – dicono alcuni parlamentari – il ministro Tria ha l’obbligo di riferire al Parlamento».
Brunetta non ha tutti i torti. Diamo la sveglia a questo governo di temporeggiatori.
Non riesco a capire come facciano a criticare Di Tria e non il ministro della giustizia (Persona alquanto inutile) ed il ministro Toninelli che una cazzata pensa e due cazzate dice.