25 aprile, in Brianza una sindaca “coraggiosa” blocca la sfilata dell’Anpi: «Si commemorano tutti i morti»
«Basta strumentalizzazioni dell’Anpi, come lo scorso anno…». La festa del 25 Aprile – nel solito modo retorico e fazioso voluto dai partigiani – non si svolgerà a Lentate sul Seveso, in Brianza, dopo la decisione presa dalla sindaca Laura Ferrari (nella foto), di Forza Italia, moglie del capogruppo leghista al Senato Massimiliano Romeo. La Ferrari ha spiegato la sua decisione con una motivazione che ha molto a che fare con la concordia e la riconciliazione: “La Resistenza non fu solo rossa, rappresenta una pagina importante della nostra storia e non va strumentalizzata, torneremo a celebrare il 25 Aprile l’anno prossimo con una manifestazione apartitica e apolitica”. Lo scorso anno, infatti, la senatrice di Leu Lucrezia Ricchiuti, invitata dall’Anpi a Lentate, aveva tenuto un vero e proprio comizio che alla Ferrari non era andato giù: «Aveva tenuto un discorso apertamente politico, ritengo che il 25 aprile sia la festa di tutti, che rappresenti una pagina importante della nostra storia e non vada strumentalizzata: è una scelta presa non a cuor leggero, consapevole dei rischi ma anche di quanto ci guadagnerà la comunità».
Ovviamente le reazioni dell’Anpi, del Pd e della sinistra non si sono fatte attendere, dopo il diniego alla banda musicale del paese, che non potrà esibirsi, e alla passerella dei partigiani. Contro la Ferrari improperi e accuse non sono mancati, con toni anche accesi. Anche il lazzatese Andrea Monti, consigliere regionale della Lega, solidarizza con il sindaco Laura Ferrari. «Stranamente se il sindaco donna, colpita da forte violenza verbale, è di centrodestra, non costituisce una vittima degna di essere difesa, come sempre la doppia morale di un certo perbenismo ha colpito ancora. “La colpa del sindaco – prosegue Andrea Monti –sarebbe quella di aver alzato la testa di fronte a chi, da anni, utilizza le celebrazioni del 25 aprile per fomentare le più bieche e becere pulsioni di odio politico. Fa specie che chi si riempie la bocca di democrazia e valori, gli stessi conquistati proprio il 25 aprile pagando un caro tributo di sangue, sia il primo a fomentare l’odio in tutti i modi, disprezzando tutti coloro che la pensano diversamente”. «Un plauso quindi al sindaco Ferrari, che non ha abolito il 25 aprile, ma ha deciso che ci si limiterà a festeggiarlo commemorando i morti, deponendo una corona in loro ricordo. Niente spazio a tromboni e tromboncine, niente spazio a chi pensa di cavalcare l’odio per ritagliarsi un pezzettino di notorietà. Nel nostro comune, a Lazzate, dal 1993 si festeggia il 25 aprile dando voce solo ai bimbi di scuola, che ricordano e omaggiano il sacrificio di chi ha perso la vita per la nostra libertà. Niente discorsi, nemmeno da parte del sindaco, tantomeno da Anpi o altri. Nessuna polemica e nessun inutile ciarpame ideologico. Solo il ricordo, il rispetto e l’educazione ai valori più profondi e democratici rappresentati da questa festa. Considerato il livello di violenza verbale raggiunto nei confronti del sindaco Ferrari anche gli altri primi cittadini della Brianza, e non solo, dovrebbero fare la stessa cosa».