Vieni avanti “decretino”: nello sblocca-cantieri ci sono solo 9 opere. Nuovo duello Di Maio-Salvini

18 Mar 2019 11:25 - di Marta Lima

Matteo Salvini, maliziosamente, pare che in privato lo definisca un “decretino” ma non ha intenzione di mollare sulla richiesta di istituire la figura di un commissario “tipo Expo” che si occupi di infrastrutture e riapra i cantieri. Di Maio e Toninelli non vogliono saperne perché il sì al commissario unico si sovrapporrebbe a quella del ministro delle Infrastrutture, già in odore di sfiducia alla Camera.

I nodi sullo “sblocca-cantieri” verrranno al pettine già oggi, nel corso di una riunione tecnica di preparazione del decreto che mercoledì dovrebbe arrivare in Consiglio dei ministri. «Che però al momento  prevede soltanto 9 opere», racconta il Corriere della Sera. Tanto rumore per nulla, dunque? Secondo lo stesso Salvini ci sarebbe ben altro da sbloccare e i suoi chiedono l’estensione delle misure dello “sblocca cantieri” anche all’edilizia privata e un intervento sulle “grandi opere” non coinvolte nel “decretino”. «Gli unici cantieri importanti sono il Mose di Venezia e di alcuni lavori nella Roma di Virginia Raggi», scrive il Corriere, che cita anche uno studio dell’Ance (l’associazione dei costruttori) secondo cui i tempi medi per completare le opere andrebbero, nellle migliori delle ipotesi,  dai 4 a 16 anni su un totale di 600 opere bloccate. Il “decretino”, dunque, rischia di non essere esattamente la panacea di tutti i mali…

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