Occupazione in depressione: a gennaio 165mila posti di lavoro in meno
Tempi duri per il lavoro. Ce n’è sempre di meno. Occupazione in frenata a gennaio: al netto delle cessazioni sono stati 370mila i nuovi posti di lavoro registrati contro i 535mila del gennaio 2018, 165mila posti in meno. Un dato inferiore anche rispetto a quello dello scorso dicembre che aveva registrano + 415mila assunzioni. A fornire la fotografia del mercato del lavoro i dati dell’Osservatorio sul precariato dell’Inps che per la prima volta dal giugno 2016 registra un crollo dei contratti a tempo determinato, – 32mila.
Drammatica la situazione al Sud
determonare la crisi genarale del lavoro in Italiaè anche il drammatico declino economico del Mezzogiorno. Soltanto nel 2028-30 il Sud tornerà ai livelli del 2008, quelli che hanno preceduto la crisi globale che nel Mezzogiorno d’Italia, evidentemente, ha effetti più duraturi del resto del Paese. Tanto che «la forbice» tra il Sud e il resto d’Italia, «soprattutto» il Nord, «dopo aver mostrato un contenimento tra il 2015 ed il 2017, si è riaffacciata a partire dal 2018». Il dayo voiene in questo caso dal Rapporto dell’Osservatorio Banche-Imprese di economia e finanza (Obi), secondo cui, appunto, «il recupero delle posizioni ante 2008 si sposta di conseguenza al periodo 2028-2030».Ci vuole altro che il reddito di cittadinanza per risolvere questo enrome dramma sociale ed economico.