Brexit, terza bocciatura per il piano May. I laburisti: ora il premier si dimetta
E con questa sono tre. Il parlamento britannico ha bocciato per la terza volta il piano sulla Brexit proposto dalla premier May. A favore dell’accordo di divorzio dalla Ue hanno votato 286 deputati, contro 344 che hanno bocciato il piano. Il governo è stato sconfitto con 58 voti. Al termine della votazione, la premier britannica ha espresso «profondo rincrescimento per il fatto che ancora una volta la Camera dei Comuni sia stata incapace di sostenere l’uscita dall’Unione europea in maniera ordinata». Questo, ha detto May, comporta «gravi implicazioni», aggiungendo che continuerà a impegnarsi per una «Brexit ordinata».
Terzo scivolone consecutivo del governo britannico
Com’era prevedibile, il terzo scivolone consecutivo della premier conservatrice, ha ridato fiato all’opposizione laburista, il cui leader Jeremy Corbyn, alla Camera dei Comuni è tornato ad invocare le dimissione della May: «La Camera è stata chiara, questo accordo deve cambiare», ha sottolineato Corbyn intervenendo in aula. «Se la premier non vuole accettarlo, deve dimettersi ora, non un prossimo futuro e lasciare che il Paese decida del futuro del Paese attraverso elezioni generali», ha concluso il leader laburista.
Intanto Tusk convoca il Consiglio Europeo
Nel frattempo, da Bruxelles il presidente del Consiglio Europeo (l’istituzione che riunisce i capi di Stato e di governo delle nazioni aderenti alla Ue), il polacco Donald Tusk, ha annunciato con un tweet di convocare per il 10 aprile la riunione dell’organismo. All’ordine del giorno figurerà un unico argomento: la Brexit.