Feltri disintegra Macron: “Personaggetto da terza fila che si crede uno statista”

9 Dic 2018 12:31 - di Adriana De Conto

«Macron personaggetto da terza fila». Una delle tante picconate con cui Vittorio Feltri demolisce la figura politica di Macron dalle pagine di Libero. «Noi ci lamentiamo del nostro premier Conte e abbiamo qualche ragione per farlo. Così come ci lamentiamo spesso del governo che, tramite i pentastellati, vorrebbe trascinarci nella decrescita felice, cioè l’ anticamera dell’ inferno. Ma se ci guardiamo attorno vediamo che, tutto sommato, non stiamo tanto male». Inizia così la disamina della protesta furibonda che sta incendiando la Francia. «Piazze in rivolta, gente furibonda che protesta, gilet gialli che montano un casino sfrenato. Perché accade questo finimondo? Il Paese transalpino soffre giacché è il più tassato d’ Europa (il nostro al confronto è un Eldorado) inoltre è guidato da un personaggetto di terza fila, quel Macron che deve la notorietà al fatto di aver sposato una gentile signora della terza età. Non ne combina una giusta. È incapace di capire i problemi del suo popolo e, nonostante ciò, si dà un sacco di arie. Si crede uno statista quando invece non potrebbe neppure essere un impiegato statale. I sondaggi dimostrano che egli non è gradito dai connazionali: soltanto il 18 per cento dei quali lo tollera. L’82 per cento non lo regge più e minaccia un golpe per toglierselo dai piedi». L’invito di Feltri non tanto nascosto è rivolto agli opinionisti tv, ai giornaloni, ai Soloni che censurano e criticano l’Italia come se fossimo lo scandalo dell’Europa. « Nulla autorizza a compiere salti di gioia solamente poiché i nostri cugini sono in difficoltà, tuttavia, dato che siamo nella Ue non sottovalutiamo le grane che opprimono coloro i quali non perdono occasione per deplorarci per via del debito e delle manovre romane destinate alla bocciatura di Bruxelles».

No, non siamo affatto i peggiori d’Europa, scrive Feltri invitando a uno sforzo di onestà intellettuale. «Bisogna infine essere onesti e non trascurare quanto succede nell’intero continente. La Germania zoppica e la Merkel è asfittica, sul punto di mollare la leadership del partito e di rendere debole il proprio esecutivo. L’Austria e l’ Ungheria tendono al cosiddetto sovranismo. Non c’è pace tra i socialisti internazionali, che si stanno estinguendo. La sinistra in genere, non solo quella di casa nostra, non è in grado di contrastare le destre in crescita. Siamo di fronte a un cataclisma politico di larga portata, e i malesseri italiani sono quasi irrilevanti. Non siamo Calimero, piccolo e nero, e seguiamo l’ andazzo comunitario senza patire più di tanto. Portiamo pazienza. Salvini paragonato a Macron e a molti altri fa la figura di Quintino Sella».

Commenti

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  • tommaso bisi griffini 9 Dicembre 2018

    i gillet gialli dovrebbero scendere in piazza armati del loro tricolore e cantando la marsigliese per liberare la Francia da macron e poi anche l’Europa dall’unione europea.