“Ti ordino di inginocchiarti”, lui non lo fa e viene gambizzato. Tre arresti

16 Nov 2018 15:25 - di Gianluca Corrente

Dopo una accesa discussione, fu aggredito e gli venne intimato: «Ti ordino di inginocchiarti». ma si rifiutò. E così fu ferito da alcuni colpi d’arma da fuoco alla gamba sinistra riportando diverse fratture. Accadde lo scorso 11 maggio, alle prime ore dell’alba, nel quartiere San Girolamo di Bari, ai danni di Michele Loseto, con precedenti di polizia. Gli agenti della Squadra Mobile hanno arrestato tre persone: Francesco Calabrese, 32 anni, Davide Lepore, 25, e Domenico Campanale, 30, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal gip del Tribunale del capoluogo pugliese, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia. Sono accusati dei delitti di lesioni personali aggravate e violenza privata in concorso, commessi con l’aggravante dell’articolo 416 bis del codice penale (per avere commesso il fatto avvalendosi delle condizioni di appartenenza all’associazione di tipo mafioso “Strisciuglio-Campanale” al fine di imporre il predominio su quello rivale dei “Capriati-Lorusso”, diretto al controllo del potere criminale nel quartiere San Girolamo di Bari). Le indagini svolte dalla Squadra Mobile, coordinate dalla Procura Distrettuale Antimafia, hanno accertato che il trio, appartenente alla compagine Strisciuglio-Campanale, tutti armati di pistola, ordinò a Loseto di non fare ritorno nel quartiere San Girolamo. Inoltre cercarono di costringerlo a un vero e proprio atto di sottomissione al clan (“ti ordino di inginocchiarti”) ma l’uomo si rifiutò. La faida tra le due associazioni di tipo mafioso per la conquista del potere criminale nel quartiere è stata caratterizzata da diversi omicidi e ferimenti. Tra questi anche Umberto Lorusso, 40 anni, cugino di Loseto la sera del 23 agosto 2009, perse definitivamente l’uso degli arti inferiori a seguito di un agguato armato mentre si accingeva a rincasare. Nel corso delle perquisizioni è stata rinvenuta, nel quartiere San Girolamo, nei pressi di una palazzina popolare, una busta contenente 500 grammi di marijuana suddivisa in dosi.

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