Rieti: la bella storia di Mariano Calisse nuovo presidente della Provincia

1 Nov 2018 12:39 - di Penelope Corrado

«Nessun traguardo è mai troppo lontano» è scritto nell’ufficio di Mariano Calisse, sindaco di Borgorose da ieri nuovo presidente della Provincia di Rieti. Calisse, 36 anni, candidato dal centrodestra, incarna una bella storia umana e politica.

Mariano Calisse

Mariano Calisse

Calisse ha ottenuto il 53% dei voti e battuto il presidente uscente Carmine Rinaldi. Il successo di Calisse permette al centrodestra di tornare a governare la Provincia dopo 25 anni di governare di sinistra.

Calisse, la bella storia del centrodestra reatino

«È un giovane che è stato duramente provato dalla vita. Mi sento emotivamente legato a lui». Così il sindaco di Rieti Antonio Cicchetti, tra i primi a congratularsi con Calisse. Emozionato e felice anche il parlamentare reatino di Fratelli d’Italia Paolo Trancassini:  «È una bella notizia perché Mariano è un ottimo amministratore e una persona perbene che farà bene. Con lui si guarda avanti con speranza e con una politica che saprà essere credibile e concreta. A disposizione amico mio e da domani al lavoro… C’è tanto da fare».

Calisse, figura civica

Mariano Calisse, sostenuto da Forza Italia, Fratelli d’Italia e Direzione Italia, è stato indicato dopo un lungo percorso. «Giovane ma esperto amministratore è una figura di estrazione civica ma di certa garanzia per l’area di centrodestra – così è stato presentato in campagna elettorale dai coordinamenti provinciali dei partiti – La scelta di Calisse nasce dalla volontà di trovare una figura di prospettiva che possa essere tra i volti nuovi di un centrodestra che sta ritrovando una linea comune non solo sul piano locale ma anche sul piano nazionale».

La parabola di Mariano Calisse

La vicenda di Calisse, diversamente abile, è raccontata nel bel libro “In capo al Mondo”, scritto da Francesca Dominici ed edito da Funambolo. «Sentivo di dover ripagare tutti per quanto avevano sofferto per me. Da lì ho ricominciato. Ho cercato di dare il massimo, di ritagliarmi le mie soddisfazioni».

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