Ponte Morandi, Casalino come in un reality: «A offendere sono i giornali»
Chiede scusa «per l’effetto prodotto» dal suo audio e non per le parole che conteneva. Dice che non aveva «la volontà di offendere», mentre a offendere sono le strumentalizzazioni dei giornali. Parla di «messaggio privato», anche se in realtà riguardava la sua attività di portavoce del premier. È davvero uno strano messaggio di scuse quello con cui Rocco Casalino è intervenuto per cercare di depotenziare lo scandalo di quell’audio in cui, il 17 agosto, a tre giorni dalla tragedia del Ponte Morandi, intimava ai giornalisti di contenersi nelle richieste di informazioni e dichiarazioni, perché «mi è già saltato Ferragosto» e «pure io ho diritto a farmi due giorni» di vacanza.
«Sento di dover chiedere scusa per l’effetto prodotto da un mio audio privato finito sui giornali. Nelle mie parole non c’è mai stata la volontà di offendere le vittime di Genova. Offende, invece, l’uso strumentale che alcuni giornali stanno facendo di questa tragedia», sono state le parole di Casalino affidate a una nota, arrivata diverse ore dopo l’esplosione del caso e quando ormai le richieste di dimissioni (o licenziamento) fioccavano da tutte le parti. Quale sia il tentativo del “gran visir” della comunicazione a Cinquestelle emerge abbastanza chiaramente tra le righe della sua nota. Ma altri elementi indicano che la strategia è quella di passare per vittima di una macchinazione “politica”. Intanto c’è il precedente dell’affaire Mef, un’altra occasione in cui, a scandalo esploso, Casalino si è presentato come vittima di una violazione della privacy. Poi, ancora più chiare, sono le parole della deputata M5S Maria Laura Paxia in relazione all’audio divulgato oggi.
«La macchina del fango innescata contro Rocco Casalino ha del surreale», ha sostenuto Paxia, aggiungendo che «si tratta di conversazioni private, estrapolate dal contesto, solo per attaccare e denigrare questo governo e chi lo sostiene». Ma di surreale, in questa vicenda quanto meno imbarazzante, emerge solo la pretesa di far passare per «private» frasi dette da Casalino nell’ambito del suo lavoro istituzionale. «E l’Ordine dei giornalisti in questo caso che parti prenderà? Per fermare il governo del cambiamento non sanno più cosa inventarsi», ha quindi concluso Praxia. E la risposta dell’Ordine dei giornalisti, insieme a quella della Federazione nazionale della stampa, non è tardata ad arrivare, ricordando che «la rilevanza (di quell’audio, ndr) per l’opinione pubblica non è in discussione» e domandandosi se anche in questo frangente si risolverà tutto puntando «di nuovo il dito contro i giornalisti».
«Ma cos’altro deve succedere perché Casalino venga allontanato dal suo strapagato e immeritato ruolo di portavoce, addirittura, del Presidente del Consiglio? Le nuove frasi aggiungono vergogna alla vergogna. Chi svolge un incarico così delicato deve saper gestire ruolo, toni e affermazioni», ha commentato il senatore di Forza Italia, Maurizio Gasparri. «Del resto Casalino è stato preso tra gli avanzi del “Grande fratello” e fa quello che gli viene naturale fare. Come diceva il noto comico, noi non ce l’abbiamo con lui, che non è in grado di capire, ma con chi ce l’ha messo. Si cali rapidamente il sipario per decenza istituzionale». Una richiesta, quella di allontanamento o dimissioni di Casalino da Palazzo Chigi, che è stata trasversale e ha visto, tra gli altri, il segretario del Pd Maurizio Martina tuonare: «Ogni minuto che passa senza le dimissioni di #Casalino è un’offesa per Genova e i genovesi. A casa, adesso!».