Sentenza storica in India: essere gay non è più reato
Con una sentenza storica, la Corte Suprema dell’India ha stabilito che essere gay non è più un reato penale nel paese. La sentenza rovescia un giudizio del 2013 che confermava una legge dell’era coloniale, nota come sezione 377, in base alla quale i rapporti tra persone dello stesso sesso venivano classificati come “reato contro natura”. Finora essere gay poteva costare fino a 10 anni di carcere. Il collegio, composto da cinque giudici, era presieduto da Dipak Misra.
In festa la comunità gay in India
«Criminalizzare gli atti omosessuali è irrazionale, arbitrario e manifestamente incostituzionale. Era diventata un’arma per la persecuzione della comunità Lgbt», ha detto il giudice Dipak Misra dopo settimane di discussione. La sentenza arriva dopo anni di battaglia: un’analoga decisione della Alta Corte di Delhi, del 2009, era stata poi cancellata nel 2013 dalla stessa Corte Suprema, per poi tornare in agenda nel 2017. In festa gli attivisti dei diritti civili, le associazioni, e tutta la comunità gay internazionale.
da quando esiste l’uomo ci sono sempre stati , rispetto il loro volere a patto che non diano fastidio , liberi di gestire la loro vita non dobbiamo avere pregiudizi …alla fine non fanno nulla di male .
Era ora!purché non gli consentano di allevare bambini,qualora dovessero ,anche da loro in India ,introdurre le unioni civili.
Un reato dovrebbe essere la propaganda non certo il fatto dato che a questo basta la sua pena.