Staffetta azzurra, l’atleta sulla crociata dem: «Nemmeno avevamo fatto caso di essere 4 nere»
Su una cosa, almeno, sono tutti d’accordo: le quattro atlete italiane che hanno conquistato l’oro ai Giochi del Mediterraneo nella staffetta 4×400, sono state strumentalizzate a fini politici; tirate per la giacchetta dal centrosinistra in preda a una crisi di nervi che, tra infaticabili guru e maitres à pénser in trasferta americana, le hanno incoronate con l’alloro del simbolo: ora emblemi del Belpaese multietnico, ora risposte viventi e vincenti alle orazioni celebrate nella valle di Pontida. Eppure loro, in barba a intellettuali modello Saviano e a militanti dem capitanati da chi, Renzi in testa a tutti, continua a evocare paure e discriminazioni incombenti con il cambio della guardia voluto dagli elttori per Palazzo Chigi, ostentano fermezza, serenità e una calma a dir poco olimpica (per non dire olimpionica: da gradino più alto del podio)…
Guerra social e scontro Pd-Lega: la risposta della campionessa azzurra
E così, addirittura, smentendo lugubri Cassandre e rinnegando polemisti indefessi, in un’intervista telefonica realizzata da Valeria Teodonio per la Repubblica online, e postata in un video che ripropone le immagini della entusiasmante vittoria italiana in pista, Maria Benedicta Chigbolu, 28 anni, una delle quattro atlete italiane che ha conquistato l’oro ai Giochi del Mediterraneo nella staffetta 4×400 azzera il dibattito e rispedisce recriminazioni e ideologizzazioni direttamente ai mittenti: «Non mi aspettavo tutto questo clamore mediatico – asserisce tra lo stipito e il risentito la campionessa –. Non mi sento diversa, sono italiana e basta. Ci hanno definito la risposta a Pontida: io non posso essere una risposta. Mi fa piacere che venga fuori l’immagine dell’atletica italiana. E ci fa piacere essere il simbolo dell’integrazione, ma non ci dovrebbe essere tutta questa attenzione sul colore della pelle. Oggi, nel 2018, non dovrebbe neanche notarsi. Noi non avevamo nemmeno fatto caso di essere quattro nere».
Libania Grenot, compagna di squadra della Chigbolu: un onore alzare il tricolore
Un commento arrivato a stretto giro da quello rilasciato quasi in contemporanea da un’altra sua compagna di squadra, nonché campionessa europea, Libania Grenot che, sulla guerra social e lo scontro politico scatenato dal Pd contro la Lega, è intervenuta semplicemente dicendo «di sentirsi fiera di essere italiana. Lo sono al 100% – aggiunge – ed è sempre un onore alzare il tricolore e farlo sventolare». E così il buon Saviano, che ha trionfalmente evocato a commento della ormai celeberrima foto che ritrae le 4 giovani atlete che sventolano sorridenti la bandiera nazionale, l’icona dell’«Italia multiculturale nata dal sogno repubblicano» e che «non verrà fermata». A Renzi, che ha declamato trionfalmente che «vince il Paese che non ha paura», ha replicato smontando impalcature deontologiche e sgombrando il campo dalle facili strumentalizzazioni politiche proprio una delle protagoniste della vicenda mediatico-sportiva: «Salvini vuole incontrarmi? Non escludo nulla», ha ribattuto Maria Benedicta che mai, fino a 48ore prima, e per sua stessa ammissione nell’intervista a La repubblica che riportiamo in calce, si era sentita diversa come invece hanno fatto notare in questi giorni proprio i proseliti del diabolico rito politically correct.
Complimenti per la vittoria. Di quale colore sia la pelle non importa, sono italiane diventate tali con le leggi in vigore che non cambierei.
Gli italiani non sono nè di razza ariana nè di altre razze pure, perchè molti popoli nei secoli passati sono da noi, così come nel Sud si incontrano persone con capelli chiario biondi ed occhi celesti. chi ha “scoperto”che erano pure di colore e nonnsolo delle braveitaliane? I buonisti razzisti.
Speriamo che i sinistri capiscano la lezione, ma non credo, il PD ha notato il colore della pelle, gli altri il tricolore e basta
Chiunque porti in alto l’onore e il tricolore italiano merita rispetto e stima da parte di tutti noi.
E’ chiaro che i razzisti sono i sinistrati.
saranno pure italiane ma sono sempre + abbronzate di altre italiane e riguardo al tricolore una italiana verace lo sventola molto + meglio di loro.
un bel tacer non fu mai scritto