Italia-Francia, dalle offese al patto di ferro. “Fermiamo i migranti a casa loro”
Pace fatta tra Italia e Francia. “Intesa perfetta, ci siamo chiariti”, ha detto il presidente del Consiglio Giuseppe Conte al termine dell’incontro all’Eliseo con il presidente Emmanuel Macron dopo le tensioni sulla vicenda Aquarius. “La Francia e l’Italia devono oggi gestire questa crisi migratoria: noi dobbiamo dare delle risposte insieme“, ha detto Macron in conferenza stampa . “Tutta la nostra discussione – ha aggiunto – ha permesso prima di tutto di illustrare questa volontà comune, di avere contemporaneamente più umanità ed efficacia nell’affrontare questa materia”.
I Paesi Ue “dovranno prendere delle decisioni strutturali” nel Consiglio Europeo di fine giugno su diversi temi di interesse comune. “Desidero profondamente che nei prossimi giorni, settimane e mesi la Francia e l’Italia lavorino mano nella mano, insieme, per contribuire, agire e proporre delle soluzioni europee, in particolare con la Spagna, la Germania e tutti gli altri Paesi, per apportare iniziative europee concrete, al fine di rispondere a queste due sfide maggiori, che sono le migrazioni e la convergenza e lo sviluppo economico della zona euro”, ha aggiunto il presidente francese in conferenza stampa all’Eliseo al fianco del presidente del Consiglio Giuseppe Conte.
Tra le proposte che sarebbero sul tavolo, torna l’idea di creare degli hotspot nei Paesi africani, un modo per effettuare le procedure di richiesta di asilo fuori dai confini dell’Ue, anziché dentro. Il caso della nave Aquarius ha scatenato una disputa tra Stati che ha portato a forti tensioni tra Roma e Parigi, anche a causa delle dichiarazioni, criticate anche in Francia, del portavoce di La Republique En Marche Gabriel Attal che ha definito “vomitevoli” le posizioni italiane, tanto che l’incontro tra Conte e Macron per un giorno è apparso in forse.
L’idea di fondo, fatta propria da entrambi i paesi, è di controllare l’immigrazione “a casa degli immigrati”.
“Dobbiamo creare centri di protezione europei, già nei Paesi di origine o di transito, in modo da anticipare e velocizzare anche i procedimenti di identificazione e le richieste di asilo dei migranti. Il concetto stesso di Stato di primo ingresso va ripensato. Chi mette i piedi in Italia, mette i piedi in Europa”, ha detto il presidente del Consiglio italiano. “Quello che proponiamo – ha continuato – è un radicale cambio di paradigma, un approccio integrato, che si fondi su alcuni pilastri fondamentali. Bisogna rafforzare, a livello europeo, il rapporto con i Paesi di origine e di transito dei migranti. In questo modo dobbiamo prevenire i viaggi della morte, e tutta l’Europa deve avvertire su di sé questa responsabilità”. “Dobbiamo consolidare – ha aggiunto – il concetto di frontiera europea: nessuno in Europa può pensare di rimanere estraneo, di lavarsi le mani rispetto al problema dell’emigrazione. Questo nuovo approccio deve essere orientato a tutelare i diritti fondamentali dell’uomo e a incrementare la lotta contro tutti gli speculatori che traggono vantaggi economici da questa moderna tratta disumana”.
Purtroppo arrivano tunisini, marocchini, egiziani ed asiatici, Si pensa di fare hotspot pure in questi Paesi dove non c’è guerra? Questi vengono solo per stare meglio ed il problema è che non c’è lavoro. Solo il dirottamento degli sbarchi in Africa porrà fine all’immigrazione
Io non credo nelle promesse Francesi!!!sono traditori!!! Hanno sempre insultato gli Italiani..e non dite di no perché mio padre e cresciuto in Lyon Francia, ma da buon patriottico ritornò in Italia prima della seconda guerra mondiale…
Il re è nudo ……….