Embraco, tutti i lavoratori salvati da una ditta israelo-cinese e dal governo

26 Giu 2018 19:17 - di Guglielmo Gatti

Tutti salvi i 417 lavoratori di Embraco. È stato siglato oggi il verbale che sancisce di fatto la conclusione del percorso che vedrà il passaggio alla Ventures Production di tutti gli addetti dell’azienda di Riva di Chieri che entro il 15 luglio, saranno assorbiti tramite articolo 47 (cessione di ramo d’azienda, ndr) dalla società israelo-cinese per produrre sistemi per la depurazione delle acque e robot per la pulizia a secco dei pannelli solari. A darne notizia la Uilm. L’azienda, fa sapere il sindacato, richiederà 24 mesi di cassa integrazione straordinaria per riorganizzazione aziendale, che sarà utilizzata secondo le esigenze anche formative del percorso di ricollocazione. Nella prima fase i rientri saranno circa 90, saliranno a 280 entro aprile 2019, 330 entro settembre dello stesso anno, 370 entro l’inizio del 2020, per raggiungere la piena ricollocazione entro luglio 2020. Azienda e sindacati hanno inoltre raggiunto un’intesa sul contributo che Embraco verserà ai lavoratori come compensazione una tantum per il periodo luglio-dicembre 2018 durante il quale partiranno gli ammortizzatori sociali. ”Siamo soddisfatti del risultato ottenuto e fiduciosi sul buon esito dell’operazione, anche in virtù delle garanzie sulle solidità della società fornite dal Mise – commentano Dario Basso, segretario della Uilm di Torino, e Vito Benevento, responsabile Embraco per la Uilm – abbiamo stabilito un monitoraggio continuo sull’evoluzione dell’iniziativa e soprattutto abbiamo ottenuto che i lavoratori non perderanno né salario né diritti” ”È stata una trattativa complicata e piena di ostacoli, che però ha tracciato una linea in difesa del lavoro in Italia. Basta delocalizzazioni incontrollate”, concludono. “Sono felice per i 417 lavoratori dell’Embraco. Con loro ho vissuto fin dal primo momento la crisi e mi sono battuto per una soluzione. A loro e all loro famiglie oggi finalmente posso fare gli auguri!”. Così il vicepremier e ministro dell’Interno Matteo Salvini.

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