Il pugile Mirco Ricci fuori controllo: «Venite o butto di sotto la mia fidanzata»
«Venitemi ad arrestare, portatemi in carcere, sennò la prendo con una mano e la butto di sotto». Con questo grido inquietante, Mirco Ricci, l’ex campione intercontinentale Wba dei mediomassimi, in preda all’alcol e agli psicofarmarci, ha chiamato i carabinieri chiedendo insistentemente di essere arrestato, fino a riuscirci. «Sono il pugile, il Guerriero. Ho litigato con la mia fidanzata – ha detto al telefono – Venite subito prima che la butti dal balcone, non la sopporto più». Così, una pattuglia si è precipitata a Ponte Galeria. Mentre la ragazza alla vista dei carabinieri è uscita subito di casa, Ricci nel frattempo, aveva cambiato idea. «Ancora in galera, nooo!», ha urlato. Ci sono volute due ore di trattative, dalle 7 alle 9 del mattino, solo per calmarlo. Ricci è stato arrestato per l’ennesima volta. A spingerlo a chiedere l’intervento delle forze dell’ordine, il terrore di picchiare la compagna, con cui stava pesantemente litigando. Ricci è finito in manette infatti per resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale, perché quando sono arrivati i carabinieri, il pugile che li aveva chiamati, ubriaco, li ha insultati.
Ricci condannato già per estorsione
Ha rischiato grosso
Intanto, la Procura ha impugnato l’ultima sentenza di condanna contro Ricci: quattro anni e mezzo di reclusione. Il pugile era accusato di aver sequestrato un bambino di 9 anni per avere indietro dalla madre una partita di droga da cinquemila euro. Una contestazione che rischiava di costare a Ricci 27 anni di reclusione, chiesti dall’accusa. La prima Corte d’assise, però, ha stabilito che non si trattasse di sequestro di persona, ma di un tentativo di estorsione con minacce. Ora, la parola passerà ai giudici d’appello.
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