Tim, scatta la cassa integrazione per 29mila dipendenti
È circa 29mila il totale dei dipendenti Tim coinvolti dalla cigs, che avrà validità di un anno e di cui oggi l’azienda ha annunciato l’avvio. A quanto apprende l’Adnkronos al termine dei 12 mesi (in partenza dal prossimo giugno) gli esuberi individuati potrebbero essere circa 4.500 che l’azienda intenderebbe comunque gestire, almeno in parte, con “strumenti non traumatici” (per esempio uscite incentivate ed ex art.4 della legge Fornero).
Con un confronto iniziato a gennaio scorso il gruppo di tlc aveva proposto ai sindacati un piano di uscite volontarie pari a 6.500 unità nel triennio 2018-2020. Di pari passo Tim aveva proposto di ricorrere a un programma di solidarietà espansiva, strumento al suo debutto e che avrebbe comportato assunzioni per circa 2.000 unità. Tim aveva accantonato in bilancio circa 700 milioni per incentivare gli esodi.
Dopo oltre un mese di trattativa il piano non aveva ricevuto il via libera dei sindacati per i quali il principale scoglio era quello della solidarietà espansiva con cui contribuire al finanziamento delle nuove assunzioni e, a marzo, la concomitanza con il voto alle politiche che avrebbe reso difficile un ruolo di ‘garanzia’ da parte del governo.
ecco cosa succede a vendere a privati (per giunta stranieri) …
nazionalizziamola, è la compagnia telefonica con la quale conversa la nostra intelligence, la nostra diplomazia etc. etc.
Nazionializziamo le aziende di rilevanza nazionale, basta sgherri e fantocci, l’Italia non è una colonia.