Madre e figlia investite, morte sul colpo: fermato pirata della strada a Palermo
È stato fermato il pirata della strada che ieri sera, intorno alle 23.30, ha investito e ucciso due donne, madre e figlia di 62 e 42 anni, in via Fichidindia, dandosi poi alla fuga. Si tratta di Emanuele Pelli, palermitano, 35 anni, rintracciato dai carabinieri, fermato e condotto nel carcere Pagliarelli con l’accusa di duplice omicidio. Interrogato per ore, l’uomo ha confessato spiegando di essere scappato subito dopo l’impatto perché spaventato per le conseguenze. L’auto su cui viaggiava, rintracciata poco meno di un’ora dopo dall’incidente mortale in via Azzolino Hazon è risultata sprovvista di assicurazione. L’uomo aveva anche la patente scaduta.
Il pirata della strada è stato identificato in poche ore
L’impatto violentissimo, avvenuto intorno alle 23.30, non ha lasciato scampo ad Annamaria La Mantia, 62 anni, morta sul colpo. La figlia, Angela Merenda di 42 anni, invece, è stata immediatamente soccorsa e trasportata in condizioni disperate all’ospedale Civico, è deceduta poco dopo per le gravi lesioni riportate. Pelli, a bordo di una Fiat Punto, ha travolto le due donne che stavano camminando a piedi in via Fichidindia, e si è dato alla fuga senza prestare soccorso. Sul posto sono giunti i sanitari del 118, i carabinieri del nucleo Radiomobile e personale della Polizia municipale. «Il contributo dei vigili urbani – spiegano gli investigatori dell’Arma – è stato fondamentale perché venisse rinvenuta in poco meno di un’ora la Fiat Punto in via Azzolino Hazon». L’auto è risultata sprovvista di assicurazione. Il proprietario, rintracciato dopo serrate ricerche, accompagnato in caserma ha confessato e ammesso le proprie responsabilità. È stata impegnata anche la Sezione investigazioni scientifiche del Comando provinciale di Palermo per i rilievi biologici sia sulle salme sia sull’auto, così come disposto dalla Procura.
Trattasi di stradina a senso unico senza marciapiedi, il Comune avrebbe dovuto costruirne almeno uno, senza voler togliere le pesanti responsabilità dell’omicida.