È morto l’immobiliarista Salvatore Ligresti: “re” della finanza italiana
È morto a 86 anni l’immobiliarista Salvatore Ligresti. Malato da diverso tempo, si è spento martedì sera all’ospedale San Raffaele. Nato a Paternò, nel Catanese, Ligresti è stato a lungo a capo del gruppo assicurativo Fonsai, rilevato nel 2012 da Unipol, divenendo uno dei protagonisti del mondo finanziario milanese. Ingegnere, originario della Sicilia, si trasferì a Milano dove, dopo il servizio militare in Aeronautica, ha aperto uno studio di progettazione, nel 1966 sposa Antonietta Susini, figlia del provveditore alle Opere pubbliche della Lombardia, con cui avrà tre figli, Giulia Maria, Paolo e Jonella. Poco alla volta arriva quindi a costruire una fortuna dapprima come imprenditore immobiliare e poi attraverso partecipazioni e investimenti nelle maggiori società italiane. Ligresti è stato uno dei protagonisti dell’Italia del boom economico, negli anni Ottanta è già uno degli uomini più ricchi d’Italia, il re degli immobiliaristi tra appalti pubblici, grandi realizzazioni nel terziario che prendeva il posto delle grandi fabbriche e cospicui investimenti nei salotti buoni della finanza. Gli ultimi anni della vita di Ligresti, dal 2012 in poi, sono caratterizzati da diversi guai giudiziari e dall’apertura di varie inchieste sul suo conto (alcune non concluse) per il reato di aggiotaggio in relazione a due trust esteri titolari del 20% di Premafin, riconducibili a lui; un secondo filone d’inchiesta riguarda la bancarotta delle holding immobiliari di famiglia. La ricostruzione del crac Fonsai fatta dalla procura di Torino è confermata dalla sentenza di primo grado del Tribunale, che condanna a sei anni Ligresti.