Vaccini, stop alle proroghe: i vigili non fanno entrare una bimba all’asilo

5 Apr 2018 13:03 - di Luciana Delli Colli

Vigili urbani all’asilo nido per impedire l’ingresso a una bambina di tre anni non vaccinata. È accaduto a Torre Pellice, nel torinese, dove, come raccontano le cronache locali, al rientro dalle vacanze di Pasqua, i genitori e la piccola hanno trovato ad aspettarli davanti alla porta della scuola due uomini della municipale. Si tratta del primo caso di applicazione della legge Lorenzin sull’obbligo dei vaccini a scuola.

La famiglia era stata avvisata per raccomandata che la piccola non avrebbe potuto frequentare l’asilo, ma i genitori si sono presentati ugualmente. Per il sindaco di Torre Pellice, Marco Cogno, il provvedimento era inevitabile, ma, ha assicurato, la bimba potrà ovviamente rientrare in classe se la famiglia adempierà alla normativa. «Ci siamo presentati lo stesso, perché avremmo voluto farle finire l’anno scolastico. Ad agosto compirà tre anni, è sana come un pesce, non si ammala mai», ha spiegato a Repubblica il padre della bambina, aggiungendo poi che «abbiamo chiesto di fare gli esami per verificare che non abbia intolleranze ai farmaci, ma non ci hanno ancora risposto. E avevamo un accordo con il medico dell’Asl di Pinerolo: dopo quegli esami ci saremmo visti e avremo deciso cosa fare, ma il segretario comunale – ha commentato il padre – ha forzato la mano e siamo stati sbattuti fuori da scuola».

Il sindaco, però, ha chiarito che «con la famiglia è da ottobre che ci si incontra in Comune e che ci si scambia lettere». «I genitori erano stati avvisati che da oggi, alla riapertura del nido, l’utente non era più ammissibile, quindi abbiamo mandato i vigili qualora la famiglia si fosse presentata. Così è stato e gli agenti hanno spiegato loro che bisognava applicare le norme», ha proseguito il primo cittadino, chiarendo che a questo punto non c’era altra possibilità, perché tutte le proroghe concesse dal ministero per mettersi in regola sono scadute. Tuttavia, ha assicurato Cogno, «se la famiglia adempie alla normativa, la struttura è aperta, ci mancherebbe». I genitori, però, a quanto dichiarato dal padre sempre a Repubblica, non sembrano intenzionati ad adeguarsi, tanto da aver coinvolto anche un avvocato «per capire come opporci». «Siamo contrari ai vaccini esavalenti e alcuni non li riteniamo utili. Se la portiamo alla Asl, però, glieli fanno tutti», ha aggiunto ancora l’uomo, spiegando che «ci sono asili steineriani che accettano anche bambini non vaccinati, la iscriveremo lì».

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