Roma, tutto il centrodestra alla fiaccolata per Pamela Mastropietro

13 Apr 2018 20:06 - di Redazione

Una fiaccolata in memoria di Pamela Mastropietro, la ragazza romana brutalmente assassinata a Roma due mesi e mezzo fa si sta svolgendo lungo via Appia con migliaia di persone che si sono strette attorno alla madre Alessandra Verni, per reclamare giustizia. Ci sono il sindaco della capitale Virginia Raggi, la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni, il capogruppo Fabio Rampelli, il senatore Maurizio Gasparri, Renata Polverini (Fi), Barbara Saltamartini (Lega) e molti altri. “Casi come quello di Pamela Mastropietro, uccisa da chi non doveva stare in Italia, è un caso di responsabilità dello Stato, che non ha saputo fare il suo lavoro. Noi non strumentalizziamo, ma continueremo ad accendere i riflettori su casi come questo. Vogliamo interrogarci su un’Italia in cui non viene garantita la sicurezza e vogliamo lavorare invece perché la sicurezza sia garantita”. Lo ha detto Giorgia Meloni.

Con la fiaccolata si intende chiedere giustizia per Pamela Mastropietro, la 18enne romana che dopo essersi allontanata da una comunità di recupero, è stata uccisa e fatta a pezzi a Macerata da criminali nigeriani. A circa due mesi e mezzo dal tragico ritrovamento del corpo smembrato e chiuso in due trolley, a Pollenza il 31 gennaio scorso, la famiglia della ragazza, ancora in attesa del nulla osta della magistratura per poter celebrare i funerali, ha voluto organizzare la fiaccolata in memoria della giovane. “La fiaccolata nasce per tenere alta l’attenzione sulla vicenda di Pamela, da intendersi come simbolo di tutte le vittime che sono state dimenticate e che stentano ad avere giustizia – spiega lo zio di Pamela e legale della famiglia, l’avvocato Marco Valerio Verni -. Vogliamo che gli inquirenti restino attenti sulla vicenda, come crediamo siano stati finora, e vogliamo che vadano a fondo”. I parenti della ragazza, che era nel maceratese in cura in una comunità di recupero, vogliono anche raccontare a tutti la vera Pamela, diversa da quella troppo spesso descritta dopo l’omicidio: “Vorremmo si smettesse di parlare di Pamela, come ha fatto qualcuno, come di una drogata facendo passare il messaggio che quasi se la sia andata a cercare”. “Pamela non era una drogata come qualcuno si ostina a far credere per offuscare il giudizio delle persone – continua – Pamela era ricoverata nella comunità terapeutica perché soffriva di un disturbo della personalità grave che, come effetto secondario, la portava a usare stupefacenti come automedicamento, che è cosa diversa”. Secondo la famiglia, Pamela non ha raggiunto i Giardini Diaz di Macerata per comprare droga ma perché voleva tornare a tutti i costi a Roma: “A noi risulta che era lì perché c’è la stazione di pullman diretti a Roma. Voleva tornare a Roma, dalla sua famiglia. In precedenza era andata alla stazione dei treni dove si era rivolta con insistenza per avere informazioni sulle partenze per tornare a Roma, ma uno per la Capitale era passato pochi minuti prima”. “Si dà tutto troppo per scontato”, continua Verni secondo il quale “non è corretto neppure dare per vero tutto quello che dice Innocent Oseghale”, in carcere con le accuse di occultamento e vilipendio di cadavere e “che ha più volte cambiato versione”. La famiglia di Pamela chiede pertanto di indagare a 360 gradi. “Ci auguriamo anche che qualcuno abbia disposto indagini e ispezioni nella comunità, perché tutto nasce da lì”. “Perché Pamela si è allontanata con quelle modalità? A noi non risultano verifiche – prosegue il legale della famiglia -. Ma chiediamo di approfondire tutto il tema di indagine: dal primo fatto, ossia l’allontanamento dalla comunità, all’ultimo ossia l’omicidio”. I parenti di Pamela aspettano poi di poter celebrare i funerali della ragazza. “Ci sono ancora accertamenti in corso – conclude lo zio di Pamela -. E per quanto il fatto di non aver ancora potuto celebrare i funerali aumenti il dolore della famiglia e dei genitori in particolare, è comunque meglio si faccia tutto adesso piuttosto che dover tornare su quel che rimane del corpo di Pamela in futuro”.

Commenti

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  • Orlando Portento 14 Aprile 2018

    Cariche dello Stato ? Per quel mafioso di nigeriano, c’erano tutti dal commissario al sagrestano, dalla Boldrini, ai sinistrini.

  • Massimiliano di Saint Just 13 Aprile 2018

    E ancora vescovi e sinistrume parlano di integrare prostitute, spacciatori e assassini. Salvini si sbrighi a rimpatriarli altrimenti alle prossime elezioni ce ne ricorderemo.

  • Damiano 13 Aprile 2018

    Un immenso dolore…fuori gli stranieri dalla nostra terra!!!