Migranti, scontri al confine tra antagonisti e francesi di Gioventù Identitaria
Era prevedibile: la tensione al confine al confine alpino franco-italiano, era alle stelle già da ieri, e oggi è esplosa in tutto il suo potenziale di violenza e recriminazione tipica dei grupi No tav e dei centri sociali che, in più di 300 unità, hanno bloccato la statale di Monginevro per protestare contro la rete di recinzione sistemata ieri (sabato 21 aprile ndr) dagli estremisti di destra francesi al e piazzata in bella vista sul Colle della Scala. I poliziotti francesi, schierati in prima linea, non si sono fatti ripetere l’invito a intervenire urgentemente e così l’incontro-scontro tra le due fazioni, antagonisti, no tav e centri sociali, da una parte, e agenti in assetto anti-sommossa, dall’altro, è entrato nel vivo dell’affronto.
Scontri al confine tra No tav e centri sociali con la Gendarmerie
Dunque, la risposta armata degli antagonisti di sinistra organizzata dopo che ieri militanti di estrema destra del movimento Genenation Identitaire a Nevache avevano improvvisato un blitz anti-migranti installando una lunga rete per impedire il passaggio di stranieri e profughi vicino al Colle della Scala, non ha tardato ad arrivare: ed oggi si è manifestata in tutto il suo potenziale violento, firmata dai militanti no Tav e del gruppo Briser les frontieres. Centinaia di attivisti in corteo sono giunti sul posto eletto a meta dello scontro politico, e ci hanno trovato però schierati i cordoni della Gendarmeria e della Polizia francese. Dopo alcuni tafferugli iniziali, le forze d’ordine d’Oltralpe hanno lasciato passare i manifestanti, mentre i militanti di estrema destra avevano lasciato il presidio diverse ore prima.
Forzano il presidio occupato dagli attivisti del blitz anti-migranti
Come riporta, tra gli altri, in un servizio dettagliato il Corriere della sera nella sua edizione online, «in strada un centinaio di attivisti, partiti da Claviere, sono stati fronteggiati dalla Gendamerie. No Tav e centri sociali hanno quindi superato la frontiera e sfondato più volte i cordoni formati dalla polizia transalpina. Subito dopo il confine, in territorio francese, la Gendarmerie ha quindi bloccato il passaggio delle vetture in direzione delle vicine Briançon e Nevache: sono decine, in questo momento, la automobili in coda e in attesa di un via libera per poter proseguire. Tutto bloccato dagli antagonisti che, al grido di battaglia «Andiamo a liberare il confine», hanno fronteggiato gli agenti d’oltralpe e provato a smontare il presidio del Colle della Scala occupato dagli attivisti del blitz anti-migranti. Qualcuno nel frattempo riusciva anche a postare su Facebook: «Le nostre valli ci appartengono e non possiamo lasciare dei fascisti nella libertà di circolare a pochi giorni dal 25 aprile». Una retorica logora almeno quanto le rivendicazioni e le frizioni che tornano a inscenare uno stanco copione di antagonisti di sinistra e centri sociali. Ai quali, nel frattempo, si sono aggiunti anche nugoli sparuti di migranti, tutti in marcia verso un nuovo terreno di scontro.
certo che una bella valanga come il buon Dio comanda non ci sarebbe stata male.Provate ad immaginarvelo : in un colpo solo ci saremmo liberati di neofascisti svalvolati e soprattutto di antagonisti stalinisti allo sbaraglio.Spesso mi chiedo come sarebbe bello il mondo senza folli e pazzoidi sempre pronti a piantare casini o a intraprendere guerre sante e ad andare all’assalto di mulini a vento per giunta inesistenti . Certi individui vivono solo per un attimo di visibilità e sono disposti a tutto per essere sbattuti in prima pagina per una bravata , lasciamoli vivere nel loro paese immaginario,purché stiano nel loro recinto e se proprio dovessero sconfinare che almeno non si dimentichino delle buone maniere.