Pd, Emiliano già “decreta” l’epurazione di Calenda: «Bisogna liberarsi di lui»

7 Mar 2018 19:26 - di Redazione

Il governante della Puglia Michele Emiliano, primo promotore dell’accordo tra Pd e M5S, non ha ovviamente gradito l’esternazione antigrillina  del neo iscritto piddino Carlo Calenda. E già ne ha auspicato, in perfetto stile staliniano, l’espulsione: «Se continuiamo così, il Pd sparirà dalla faccia dell’orizzonte politico, quindi bisogna liberarsi di personaggi come Calenda al più presto e ricominciare un cammino diverso». Le dichiarazioni di Calende -continua polemicamente Emiliano – sono «un motivo in più  per fare l’alleanza con il Movimento 5 stelle. Prima se ne va e meglio è».

Secondo Emiliano, Calenda sarebbe un «personaggio opaco, legato a poteri probabilmente occulti, che adesso sta finendo di pregiudicare l’immagine del Partito democratico». «Ricordo che Calenda – insiste – è quello del disastro dell’Ilva, del disastro dell’Alitalia, del disastro del Tap, una persona irragionevole che, di fronte alla tutela di interessi probabilmente privati, ha portato il governo nello stallo più completo».

Commenti

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  • Giuseppe 8 Marzo 2018

    Il Presidente della Regione Puglia farebbe meglio a pensare alle lunghissime liste d’attesa in Puglia che hanno addirittura portato ad una condanna alle spese per la Regione che meriterebbe una attenzione della Corte dei Conti per il danno erariale.
    Non dimentichiamo che Raffaele Fitto perdette le Elezioni tanti anni fa per queste problematiche sanitarie che, evidentemente, non sono state ancora risolte.

  • Claudio 8 Marzo 2018

    Renzi inaffidabile, beh certo, ma detto da Emiliano….. Se non erro, è stato lui che ha lanciato il sasso e nascosto la mano, provocando la scissione del PD. Lui l’ha provocata, l’ha cavalcata e poi è rimasto dove sta. Riguardo la Tap e l’Ilva, domandina semplice semplice: ma chi “dirige” la regione Puglia ? Di Renzi non ho una gran opinione, ma Emiliano non lo vorrei mai come amico !!!

  • Francesco Desalvo 8 Marzo 2018

    Se Emiliano attribuisce a Calenda i disastri Ilva ed Alitalia che sono nati alcuni anni prima che Calenda diventasse ministro, mente sapendo di mentire.
    In particolare mente sul caso Ilva, per cui un suo collega giudice ambientalista ha fatto inventare un’incidenza di cancro. Quel giudice ha voluto ignorare che i medesimi impianti avevano funzionato dal 1930 al 1960 a Genova Cornigliano dove gli abitanti non stavano ad alcune centinaia di metri dagli impianti come a Taranto, ma in palazzi di 6 piani a circa 20 (il doppio binario della Roma-Torino, più gli 8 metri scarsi dell’allora Via Aurelia, oltre un muro inclinato di circa 4 metri, perché gli impianti erano a livello inferiore). La Commissione malattie professionali dell’allora Comunità Carbone Acciaio era andata a spulciare le cause di morte nei registi anagrafici di oltre trenta anni di Cornigliano e non aveva trovato alcuna maggior percentuale di cancro rispetto alle popolazioni di riferimento. E per molti anni nello stabilimento non c’era stata neppure la depolverizzazione dei fumi. Ho visto installare i primi depolverizzatori attorno al 1958. Come abbia fatto il perito del giudice tarantino a trovare una causa di cancro da uno stabilimento molto più pulito e lontano dalle abitazioni, è un mistero. E Emiliano ne attribuisce la responsabilità a Calenda. Totò avrebbe detto: ma mi faccia il piacere!!
    Se poi attribuisce a Calenda anche il “disastro del Tap” che proprio lui Emiliano sta cercando di bloccare rischiando di lasciare al freddo gli Italiani nel caso che la Russia per farsi pagare dall’Ucraina chiudesse i rubinetti, questo mi pare il colmo dell’improntitudine.

  • net 8 Marzo 2018

    Arrogante, superficiale, inaffidabile !
    Se n’e’ finalmente andato ? A M E N !