Sacchetti a pagamento solo in Italia: una tassa occulta che la Ue non ci ha mai chiesto
I nuovi sacchetti biodegradabili e compostabili a pagamento, entrati in vigore dal 1 gennaio 2018 per imbustare ortofrutta, carne, pesce, pane, rappresentano una “tassa occulta” riservata solo agli italiani. In nessun altro Paese d’Europa i sacchetti vengono messi a pagamento. Per una volta la Ue non ha alcuna responsabilità in questa iniziativa, voluta fortemente dal governo di centrosinistra. Tra le altre certezze, il fatto che il costo aggiuntivo non è piaciuto alla maggioranza degli italiani. «L’ 85% dei consumatori italiani è nettamente contrario alla nuova norma che, a partire dall’ 1 gennaio, impone che i sacchetti della spesa utilizzati per imbustare frutta e verdura siano a pagamento». Lo afferma il Codacons, che ha svolto una indagine a campione tra i propri iscritti. Inoltre, «la mancanza di soluzioni alternative per i consumatori fa sorgere il sospetto che la misura sia una nuova tassa sui cittadini mascherata da provvedimento ambientale».
Checché ne dica Matteo Renzi, che ha parlato anche in queste ore di una “direttiva europea”, è stato invece il governo Gentiloni, con un emendamento inserito la scorsa estate nel Dl Mezzogiorno durante il passaggio al Senato, a imporre un diktat che la direttiva comunitaria del 2015 non prevedeva affatto. Il testo europeo, infatti, si focalizzava sulle buste per la spesa che già sono a pagamento e precisava esplicitamente la possibilità di escludere dalle misure le bustine trasparenti per frutta e verdura. Non a caso siamo l’unica nazione d’Europa (a livello mondiale non sono uscite statistiche) a imporre il pagamento dei sacchetti. Altro bluff della propaganda renziana, il costo irrisorio della spesa. Appena 4 euro all’anno? Pare proprio di no.
Quanto costano i sacchetti, supermercato per supermercato
L`Osservatorio di Assobioplastiche ha svolto una prima ricognizione di mercato (grande distribuzione) relativamente al prezzo dei sacchetti biodegradabili e compostabili per il primo imballo alimentare. I dati rilevati direttamente dall`Osservatorio sono: Auchan: €0,02 Conad: €0,02 Coop Lombardia: €0,02 Coop Toscana: €0.01 Esselunga: €0,01 Eurospar: €0,02 Gruppo Gros: 0,02 Iper: €0,02 Lidl: €0.03 Unes: €0,01. La rilevazione via web e tramite altre fonti stima: Coop Italia: € 0,02 Pam: €0,03 Simply: €0,03. Secondo i dati dell’analisi Gfk-Eurisko le famiglie italiane effettuano in media 139 spese anno nella Gdo e ipotizzando che ogni spesa comporti l’utilizzo di tre sacchetti per frutta/verdura, il consumo annuo per famiglia dovrebbe attestarsi a 417 sacchetti per un costo compreso annuo minimo tra i 4,17 (spesa di un single eternamente a dieta) e i 12,51 euro (considerando un minimo rilevato di 0,01 € e un massimo di 0,03€).
c’è qualcosa di vero sui rapporti tra Novamont ( produce l’ 80% di questi sacchetti) e Renzi?????
…e siccome c’è , a quanto ho letto, solo una società (Terna?) che produce questi sacchetti truffa, in bi-mater, guidata da una gentile dama in quota PD, sarebbe utile valutare una denuncia per abuso di posizione dominante. L’impossibilità di riutilizzo dei sacchetti, anche perché si sfracassano appena gli metti una mela in più, ed il divieto di portarsi la borsa da casa per presunti pretestuosi motivi di igiene -la borsa è mia, la spesa che ci va dentro è mia, mi domando cosa c’entra con l’igiene degli altri, oltretutto non ho il controllo del personale del rivenditore che maneggia i prodotti, mi sembra tutto una sòla da ladri di polli….