Lo sfogo di Maroni: «Salvini si è comportato con me da stalinista»
«Salvini con me si è comportato da stalinista. Il mio addio? Incompatibilità con lui. La politica non è solo marketing». Lo ha detto in un’intervista al Foglio il governatore uscente della Lombardia, Roberto Maroni.
Roberto Maroni non ci sta: non sono un bersaglio mediatico
«Io sono una persona leale. Sosterrò il segretario del mio partito. Lo sosterrò – ha aggiunto – come candidato premier», afferma Roberto Maroni. «Ma da leninista, non posso sopportare di essere trattato con metodi stalinisti e di diventare un bersaglio mediatico solo perché a detta di qualcuno potrei essere un rischio. Consiglierei al mio segretario non solo di ricordare che fine ha fatto Stalin e che fine ha fatto Lenin ma anche di rileggersi un vecchio testo di Lenin. Ricordate? L’estremismo è la malattia infantile del comunismo. Se solo volessimo aggiornarlo ai nostri giorni dovremmo dire che l’estremismo è la malattia infantile della politica». E sul futuro? Possiamo dire, chiede il Foglio, che fra i tratti di incompatibilità culturale tra lei e il suo segretario, e forse fra i tratti di incompatibilità politica, vi è anche un’idea diversa del rapporto che deve avere la politica con la giustizia? «Possiamo dirlo. È così. È questo uno dei tanti motivi che mi hanno spinto a ragionare su un futuro diverso, lontano da un modo di fare politica che capisco ma che, le dico la verità, proprio non mi appartiene».