Flash mob di Fratelli d’Italia contro la svendita di Poste italiane (video)
Questo pomeriggio, in via Marsala a Roma, si è tenuto un flash mob di Fratelli d’Italia contro la privatizzazione delle Poste italiane voluta dal Partito democratico. “Poste bene pubblico: giù le mani” è stato lo striscione esposto da alcuni esponenti e militanti di Fratelli d’Italia guidati da Giorgia Meloni davanti alla sede centrale di Poste italiane. «Oltre 141mila dipendenti, 13mila presidi aperti sul territorio, oltre 500 miliardi raccolti a vario titolo.
Poste Italiane è un gioiello che la sinistra vuole svendere
Poste italiane – ha spiegato la leader di Fratelli d’Italia – è un gioiello che la sinistra in tutti i modi vuole svendere. 35 per cento già privatizzato, 35 per cento a Cassa depositi e prestiti, ora si vuole svendere anche il rimanente 30 per cento. FdI dice no. Per noi Poste italiane deve rimanere in mano italiana, deve rimanere di proprietà pubblica. È un presidio di legalità e di presenza dello Stato – ha concluso la Meloni – e ci batteremo in tutti i modi possibili per impedire la sua svendita».
Anche Alitalia grazie a Berlusconi restò italiana costataci a noi Italiani ben 4,5 miliardi di euro!
E se la avessero presa i Francesi?
Una palla al piede in meno!
Credo che Poste in mano privata sarà più celere ed efficiente!
Io, in qualità di ex direttore di Poste Italiane e di ex Dirigente Sindacale UGL-Comunicazioni mi chiedo dov’è il sindacato UGL in tale situazione ? Bene ha fatto F.d.I. a manifestare ma al suo posto, in prima linea, avrebbe dovuto esserci l’UGL assieme ai propri Dirigenti Sindacali ed associati. Probabilmente, in questo grave momento di confusione dell’UGL sono occupati a salvaguardare, non i lavoratori, ma i loro posti da sindacalisti !
CHISSA’ SE CI LASCERANNO “NOME E COGNOME”, SE CONTINUA COSI’ CI LEVERANNO TUTTO, NON SOLO LE CASE CHE ABBIAMO COMPRATO E MANTENUTO CON GRANDE FATICA.
HANNO GIA’ VENDUTO TUTTO, PERCHE’ NON SI VENDONO I BENI PERSONALI LORO?? VISTO CHE MUOIONO DALLA VOGLIA DI ANDARE A GOVERNARE?
Assolutamente le Poste devono rimanere un bene nazionale pubblico! La parziale privatizzazione è già stata un grosso errore. Il debito pubblico è una truffa dei banchieri-gangster e va semplicemente cancellato. Dire di voler privatizzare per ripianare il debito pubblico è un’altra truffa di politici asserviti alla grande finanza e perciò traditori del popolo italiano. Brava Meloni e Fratelli d’Italia!!!
Prima il Pd, adesso anche Silvio puntano sulla privatizzazione.
Eppure dove questa è avvenuta si riscontrano disservizi ed aumenti dei costi sempre a carico dei cittadini.
Venendo meno ai servizi viene meno lo stato, tra quanto sarà da correggere il termine di Repubblica Democratica a favore di holding privata?
Il 4 marzo è vicino!!!
flash mob dite di essere patrioti? allora parlate italiano!!!!
poi si potrà discutere di vendite all’estero
Ma il sindacato che ne pensa, grazie per un riscontro.
andiamo avanti cosi’ che andremo tutti a ramengo.
Dai lasciamo i carrozzoni in mano pubblica!
Anche la Bnl era pubblica oraè francese e c’è ancora!
Grazie
Sono un’ impiegata di Poste , ho sempre votato a sinistra ma ho maturato nel tempo un’ idea di destra.
Quest’ anno la voterò con tutte le speranze possibili
ma perchè renzi e il pd (partito democristiano), non si sono venduti il mps questi bastardi e zecche comuniste stanno mandando il paese itaglia in malora, a che scopo!!!!!
Questa sinistra non ha davvero più alcun ritegno .
Brava Giorgia Meloni !!!!! Poste italiane deve rimanere così com’e’ !!!!!
SONO D’ACCORDO, TUTTA LA FILIERA AGROALIMENTARE E’ IN MANO STRANIERA CON POCHE ECCEZIONI, I FRANCESI HANNO PRIVATIZZATO PARZIALMENTE UN CANTIERE PER IMPEDIRE A FINCANTIERI DI PRENDEE IL COMANDO. TRA IMMIGRAZIONE E SVENDITA DEL PATRIMONIO PUBBLICO TRA POCO SAREMMO DEGLI STRACCIONI
se c’erano dei sospetti non si doveva far scrivere ad una intera classe cose così private ed intime.
Certe aziende devono assolutamente restare nazionali per la loro importanza strategica (come l’ENI), o perché gestiscono il risparmio degli Italiani (ad.es., la C.D.P.).