Mail segrete, così la “fedelissima” assistente inguaiò la Clinton

30 Dic 2017 13:21 - di Redazione

Fuori tempo massimo, il dipartimento di Stato guidato da Rex Tillerson ha pubblicato alcune mail del consigliere più stretto di Hillary Clinton, Huma Abedin, scoperte lo scorso anno dall’Fbi sul pc del marito, l’ex deputato democratico Anthony Weiner, che da novembre sta scontando una condanna a 21 mesi per aver inviato messaggi osceni ad una 15enne. Si tratta delle mail che indussero l’allora direttore dell’Fbi James Comey ad annunciare la loro esistenza ad 11 giorni dalle elezioni presidenziali dell’8 novembre 2016, salvo poi, a pochi giorni dal voto, ammettere che non c’era alcuna elemento rilevante. Clinton accusò all’epoca Comey di aver contribuito alla sua sconfitta.

 Era tutto nel computer del dell’ex deputato democratico, Anthony Weiner. Proprio per cercare quelle fotografie pornografiche che lo stanno inguaiando, l’Fbi si è imbattuta nelle mail (segrete) della Clinton. Al tempo Weiner era spostato (ora non lo è più) con il consigliere più stretto di Hillary, la fedelissina Huma Abedin.

Il dipartimento di Stato è stato costretto a diffondere queste mail in base ad una richiesta formale di “Judicial Watch”, un gruppo conservatore ma senza specificare cosa contengano queste mail. Come fa notare la Cnn, le email inviate dalla Abedin al pc del marito per stamparle, benché non fossero segnate come “confidenziali”, contenevano materiale segreto. Tanto che il testo di quelle pubblicate dal dipartimento di Stato è pieno di omissis ed intere pagine annerite. L’organizzazione repubblicana aveva chiesto la diffusione di “tutte le email inviate e ricevute dell’ex vice capo di gabinetto del dipartimento Stato (sotto Hillary Clinton) Huma Abedin dal primo gennaio 2009 al primo febbraio 2013 usando un indirizzo di posta non governativo” L’ex direttore dell’Fbi Comey aveva sostenuto a suo tempo che non c’erano elementi per sostenere che Abedin “avesse contezza che cio’ che stava facendo, violasse la legge” per cui non era possibile provare alcun intento criminale.

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