Le parole del 2017: youthquake e poi fake news e femminismo
Gli esperti dell’Oxford Dictionary, dizionario della lingua inglese antica e moderna, hanno “youthquake” come parola del 2017. Un termine che indica un “cambiamento significativo culturale, politico o sociale, creato dall’azione dei giovani”. La parola ha visto infatti un incremento del 401% tra il 2016 e il 2017, in cui i Millennials sono stati protagonisti dei cambiamenti politici. Ma si tratta di un fenomeno soprattutto britannico: infatti la parola ha cominciato a divenire diffusa in occasione del raduno dei giovani iscritti del Partito Laburista di Corbyn durante le elezioni generali di giugno. Lo scorso anno, ad esempio, gli esperti del celebre dizionario avevano optato per la parola post-verità, in seguito alla Brexit e al successo di Donald Trump nelle elezioni americane. La lista da cui è stata scelta “youthquake” comprendeva anche altri termini, tra cui Antifa (abbreviazione di antifascista), kompromat, termine che indica l’informazione usata come strumento di ricatto, o ancora “unicorn”, che designa oggetti o cibo a cui sono stati aggiunti coloranti. Altri dizionari hanno fatto scelte differenti: per il Collins la parola dell’anno 2017 è “fake news”, mentre il Merriam-Webster ha scelto “feminism”.