Forza Italia: «Orfini e il Pd si scordino lo ius soli»

12 Nov 2017 20:06 - di Milena De Sanctis

L’intervista di Matteo Orfini a “Repubblica” si inserisce perfettamente in una «politica superficiale e miope, volta solo ad alimentare piccole battaglie interne e velleitari accordi di coalizione». Paolo Romani e Maurizio Gasparri replicano alla svolta buonista del Pd, che in tema di Ong e immigrazione vogliono sconfessare l’operato del ministro Minniti. «Orfini – aggiungono – ignora i risultati di una seppur tardiva e insufficiente politica attuata dal ministro Minniti, che ha visto in campo finalmente quasi tutti i corpi dello Stato e gli strumenti di una politica estera e di sicurezza di un Paese civile agire a tutti i livelli necessari, non solo dunque la guardia costiera utilizzata dal ministro Delrio impropriamente, come inappropriato traghettamento fino alle nostre coste dei migranti economici trasportati dagli scafisti sulle carrette della morte al limite delle acque territoriali libiche».

Migranti, Gasparri e Romani: «Le Ong si sono alleate con i trafficanti»

E il primo risultato di questo intervento, proseguono il capogruppo di FI e il vicepresidente del Senato «deciso dal Parlamento con il supporto determinante di Forza Italia, e l’intervista di Orfini lo dimostra, è stata la riduzione delle morti in mare innanzitutto e degli sbarchi sulle coste nazionali. Forse questo non interessa ai vertici del Pd. Le Ong le più autorevoli loro malgrado, sono state sì alleate, ma dei trafficanti senza scrupoli che hanno gettato in mare bambini, donne e uomini, destinandone gran parte a morte certa». «Lo scontro o meglio lo speronamento da parte della nave tedesca Sea Watch – osservano ancora Gasparri e Romani – ai danni della motovedetta libica è solo l’ultimo esempio di quello che accade in quel braccio di mare. Il tema dell’integrazione merita maggior approfondimento, ma è facile comprendere come trovi il suo esatto contrario nello ius soli, che salta d’ufficio tutto il processo doveroso di acquisizione della cittadinanza e della consapevolezza di appartenenza alla comunità nazionale, rendendola un mero automatismo».  «Chiunque utilizzi temi delicati come l’immigrazione e l’integrazione per costruire alleanze per la propria sopravvivenza politica mette a rischio la sicurezza di milioni di vite umane. Che il Pd risolva le sue questioni interne in altro modo; in Parlamento sono presenti forze politiche che hanno a cuore il Paese. Lo Ius soli non passerà».

Santanché: «Il Pd è fuori strada»

Scende in campo anche Daniela Santanché: «Se il Pd e i suoi alleati credono davvero che potranno recuperare popolarità approvando lo ius soli significa che sono veramente fuori strada». La nostra gente, prosegue l’esponente azzurra, «che ha già dovuto subire l’invasione dei migranti patrocinata dalle sinistre, non ha nessuna intenzione di tollerare l’ennesimo regalo agli stranieri mentre agli italiani viene tolto sempre di più: non c’è più lavoro, le famiglie sono sempre più povere e l’età pensionabile viene alzata all’inverosimile. Pisapia e Veltroni si confermano persone fuori dal mondo come tutto il Pd ».

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