Asia Argento ne sforna una al giorno: le denunce di abusi diventano 3
Asia Argento rilancia (e raddoppia): la posta in gioco, però, a questo punto, diventa la sua stessa credibilità. E il fattore tempo – o meglio, la dilazione di accuse e denunce su cui avrebbe tenuto il più stretto riserbo per anni – più ancora che la sua stessa ammissione di aver intrecciato per 3 anni una relazione con l’orco di Hollywood per antonomasia – quell’Harvey Weinstein messo all’indice anche da lei – non giova alla figlia d’arte, attrice e regista romana, che proprio negli Stati Uniti ha girato i suoi lavori più ambiziosi.
Asia Argento, le denunce di abusi diventano tre
E così, rincarando la dose degli abusi subiti illo tempore, Asia Argento torna sugli abusi subiti anni addietro, e dopo aver denunciato quanto subito dal potente produttore americano della Miramax, e rispondendo via social – su Twitter in particolare – ai cinguettii di solidarietà postati a suo favore, Asia Argento sigla a suon di hashtag il nuovo scoop: «#quella volta che un regista/attore italiano tirò fuori il suo pene quando avevo 16 anni nella sua roulotte mentre parlavamo del “personaggio”». Ha trovato coraggio tutto insieme e tutto in una volta, la Argento, incoraggiata dalla campagna non proprio equa, ma decisamente solidale, intestata a suo nome da internaute – più o meno note –disposte a farsi commuovere dalle tardive rivelazioni dell’attrice e regista a sua detta molestata e abusata – a questo punto – più volte.
Altre accuse: e le denunce di abusi diventano 3
Accuse vaghe ma puntualmente allusive, quelle della Argento, che non fa il nome del secondo orco da cui avrebbe subito molestie e – stavolta – a quanto da lei sostenuto, un vero e proprio stupro, anche se in un altro post l’attrice spiega che «questo è il momento di parlare non di minimizzare». E, soprattutto, di riscuotere i riscontri che fioccano generosi e che vanno a rinverdire di nuova linfa scandalistica la sua popolarità, mai così condivisa come da quando ha confessato in differita i soprusi sessuali subiti. E così, in una sorta di catartico turbine liberatorio, i tempi si rivelano maturi anche per raccontare finanche di un terzo caso di violenza, subita quando aveva 26 anni e, rivela la Argento, «un grosso regista statunitense (con il complesso di Napoleone) mi dette la droga dello stupro e mi violentò mentre ero incosciente».
Chi finisce nella polvere, chi tra la polvere di stelle…
E così, mentre uno dei suoi aguzzini – ci riferiamo al caso conclamato di Weinstein – licenziato in tronco, abbandonato dalla moglie, disconosciuto dal fratello, ripudiato dall’esclusivo ensemble di giurati dell’Academy e ostracizzato dagli Oscar, scaricato da Macron che ha appena ordinato di ritirare all’ex Mida della Miramax anche la Legion d’Onore, finisce nella polvere – nuova visibilità mediatica incorona Asia Argento e sublima i suoi trascorsi. È la stampa bellezza… La stampa nell’era dei social…