Nazareno in rosso: Renzi manda in cassa integrazione i 174 dipendenti Pd
Doccia gelata per i 174 dipendenti del Nazareno. Da oggi sono ufficialmente in cassa integrazione. La misura riguarda il 100 per 100 del personale, che è composto non solo da impiegati ma anche da giornalisti, e durerà un anno. Una decisione che rientra nel piano di razionalizzazione messo in atto per via dei conti in rosso dei dem e che è già sul tavolo di trattiva con i sindacati da alcuni mesi. Da oggi il nome del Nazareno non è legato solo al celebre patto con Berlusconi, ma anche a una clamorosa beffa per i lavoratori dem. Non a caso, c’è malumore tra i dipendenti che sostengono di aver saputo nel giro di 48 ore, con una lettera, che sarebbero andati in cassa integrazione, mentre speravano ancora soluzioni alternative. «Mentre Renzi parlava della bellissima estate nella e-news, a noi arrivavano le lettere con la notizia, a sorpresa, che saremmo andati in cassa integrazione due giorni dopo», è l’accusa di alcuni dipendenti. Una versione dei fatti che viene respinta dal tesoriere Pd, Francesco Bonifazi. «Ai primi di agosto siamo andati di fronte ai sindacati. C’erano Cisl, Cgil e Stampa Romana. Abbiamo esposto il nostro piano e tutti i sindacati lo hanno sostanzialmente avallato. Ci eravamo lasciati con l’impegno di rivederci il 28 agosto per presentare le percentuali di cassa integrazione, perché noi speravamo di accedere agli ammortizzatori sociali il prima possibile. Il 28 l’incontro c’è stato e le parti sociali hanno nuovamente approvato il nostro piano».
I lavoratori del Nazareno contro Renzi: “Parla pure di bellissima estate”
Un piano che prevede percentuali diverse nella cassa integrazione. Secondo i dipendenti ci sarebbero state delle diseguaglianze nella quota di cassa integrazione. Insomma, il sospetto, qualcuno è stato favorito? «Assolutamente no – ribatte Bonifazi – nessun favoritismo tra chi è più o meno vicino… il trattamento è stato paritario e lo è stato così tanto che abbiamo ricevuto i complimenti per la nostra equità visto che anche la stessa capo del personale, che sedeva al tavolo della trattativa, è coinvolta dalla cassa integrazione come tutti gli altri dipendenti». Magra consolazione per i 174 lavoratori del Pd.