Trentino, abbattuta l’orsa che aveva aggredito un uomo il 22 luglio
Passi finché ammazza qualche capo di bestiame, ma se l’orso mette in pericolo la vita degli esseri umani non ha scampo. Così gli agenti del Corpo forestale della Provincia autonoma di Trento ieri sera hanno proceduto all’abbattimento dell’orsa KJ2 in attuazione dell’ordinanza emessa dal presidente della Provincia di Trento Ugo Rossi per garantire la sicurezza delle persone. “Ciò è stato possibile – si legge nella nota della Provincia – grazie alle precedenti attività di identificazione genetica e successiva cattura e radiocollarizzazione ai fini della riconoscibilità dell’animale. Il documentato indice di pericolosità dell’esemplare, culminato nel ferimento di due persone, ha richiesto l’attuazione dell’ordinanza nel più breve tempo possibile. Sempre in funzione della prioritaria sicurezza delle persone continueranno in maniera intensiva tutte le attività condotte per ridurre il rischio di incidenti'”. “L’abbattimento – ha specificato il presidente Rossi – e’ avvenuto nell’area del Bondone”. Polemiche a non finire da parte egli animalisti contro le autorità, che si difendono, però una soluzione va trovata. La dissennata politica dell’inserimento degli animali nelle rotte per turisti, o quella dei turisti nei luoghi frequentati dagli animali, deve necessariamente finire. Premesso che sia animali sia esseri umani hanno il diritto di calpestare questo pianeta, sarebbe opportuno che animali potenzialmente pericolosi godessero di territori dove l’uomo non possa entrare. In questo modo gli animali potrebbero condurre la loro vita tranquillamente senza il pericolo di essere uccisi o mangiati. Oasi faunistiche, parchi protetti, divieto assoluto per gli uomini di avvicinare certi animali, questa è la soluzione. Come si ricorderà, il 22 luglio scorso l’orsa aveva ferito un uomo che passeggiava con il suo cane, e si era salvato solo perché il cane aveva distratto l’orsa. Il problema va risolto: suggeriamo alle nostre autorità di prendere esempio dal comportamento di altri Paesi dove esistono analoghi problemi.