«Non sono dopata, è colpa dei tortellini». La disperata difesa di Sara Errani

9 Ago 2017 14:06 - di Redazione

«Sono state scritte cose che vanno dal ridicolo all’assurdo facendo disinformazione. Il letrozolo non è uno stimolante ma è un inibitore, non è una sostanza dopante per le donne». Così la tennista Sara Errani spiega la sua positività al letrozolo e la squalifica di due mesi decisa dal tribunale indipendente della Federazione internazionale di tennis (Ift). La sostanza sarebbe stata assunta in modo accidentale: una pillola del farmaco che la madre Fulvia assume per scongiurare recidive tumorali sarebbe finita nell’impasto dei tortellini. Errani, durante la conferenza stampa a Milano, cita il punto 10 della sentenza in cui la sostanza indicata -proibita per tutti gli atleti dal 2005- “non c’è evidenza del fatto che migliori le prestazioni delle atlete donne” e delle tenniste in genere. La 30enne bolognese non dimentica gli attacchi della stampa e dei social. «Avete esposto e dato notizie false e sbagliate, mettendo in mezzo la mia reputazione, avete giocato con la vita e i sentimenti delle altre persone: la mia, di mia madre e della mia famiglia. Avete dato spunto a tantissima gente di avere cattiveria nei miei confronti e della mia famiglia e questo mi fa molta rabbia», dice l’atleta. Ora, mi aspetto “gli stessi titoli in grande, fatti negli ultimi giorni”, dice la 30enne bolognese che ribadisce la sua ‘innocenza’. “Sono arrabbiata per le notizie false, dovete essere professionisti anche voi”, conclude la Errani. 

Sara Errani non nasconde la rabbia nei confronti di una stampa che ha fatto “disinformazione“, ma anche verso i leoni da tastiera che sui social non hanno risparmiato “insulti e cattiveria” verso di lei e la sua famiglia. «Ho deciso di continuare a giocare perché so che non ho fatto nulla di male», dice la tennista. Quando lo scorso 18 aprile ha avuto la comunicazione di essere positiva al test, la 30enne bolognese ha deciso di continuare a calcare i campi fino alla sentenza che ha reso pubblico il caso. Ora, la sentenza la costringe allo stop fino al 2 ottobre prossimo. «Mi allenerò al massimo per tornate più forte di prima. Ho sperato di essere assolta completamente perché non ho violato il codice Wada. La mia sanzione è dovuta all’aver ingerito involontariamente del cibo contaminato che non produce effetti migliorativi sulle prestazioni». La Errani paga “non un mio comportamento”, ma il gesto involontario della madre “ricade su di me”, dice la tennista commossa. 

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