Innocenti evasioni: un altro detenuto in permesso saluta tutti e va in vacanza…

Ancora un’altra evasione di un detenuto. Questa volta si tratta di un detenuto italiano che era in permesso e ieri sera sarebbe dovuto rientrare nel carcere di Perugia, ma ha fatto perdere le sue tracce. L’uomo era detenuto per rapina e altri reati con fine pena a marzo del 2018 (nella foto un’immagine del film Escape Plan, Fuga dall’Inferno con Sylvester Stallone e Arnold Schwarzenegger). A dare la notizia è il Sindacato autonomo della polizia penitenziaria, il Sappe. «Tecnicamente – spiega – si tratta di evasione e questo non può che avere per lui gravi ripercussioni se non si costituisce al più presto». Si tratta di «un evento irresponsabile e gravissimo, per il quale sono già in corso le operazioni di polizia dei nostri agenti penitenziari finalizzare a catturare l’evaso. Nei primi sei mesi del 2017 si sono verificate, nelle carceri italiane, sei evasioni da istituti penitenziari, 17 evasioni da permessi premio e di necessità, 11 da lavoro all’esterno, 11 da semilibertà e 21 mancati rientri di internati». Denuncia il segretario generale del Sappe, Donato Capece: «Il sistema penitenziario, per adulti e minori, si sta sgretolando ogni giorno di più. Il sistema delle carceri non regge più, è farraginoso, e le costanti e continue evasioni ne sono la più evidente dimostrazione. Abbiamo registrato un numero di evasioni incredibili, da istituti e da mancati rientri, in pochissime settimane. Abbiamo 8.000 agenti in meno rispetto al previsto e sono state autorizzate ieri 305 nuove assunzioni».
L’evasione del killer di Orune
Il penultimo caso di evasione risale a mercoledì. Un raptus, vede una scala telescopica e l’idea di assaporare la libertà si concretizza: l’afferra, la appoggia ai pali d’acciaio della recinzione e ci sale velocemente. Il muro d’acciaio è alto, ma lui affronta il vuoto e si cala per circa 7 metri: è libero. Ha con sé tre magliettine e in tasca un pacchetto di caramelle alla menta. L’allarme ‘anti scavalcamento’ non si attiva e lui inizia a correre disperatamente. Sono le 16,45 circa di mercoledì quando scatta l’allarme del carcere minorile di Quartucciu (Cagliari) e il dispositivo di ricerca da parte dei carabinieri delle compagnie di Quartu, Cagliari e della polizia penitenziaria. Il detenuto non può essere lontano perché mezz’ora prima era stato controllato dagli agenti nella lavanderia, dove lavorava. È così che è evaso Paolo Enrico Pinna, 19enne di Nule (Nu), condannato a vent’anni di reclusione per il duplice omicidio di Gianluca Monni (18 anni) e Stefano Masala (29 anni), avvenuti il 7 e l’8 maggio del 2015 ad Orune e Nule. Il giovane è stato catturato.