Gb, magistrata musulmana restituisce la bimba alla famiglia cristiana

30 Ago 2017 13:42 - di Paolo Lami

Ci voleva un giudice musulmano praticante per rimettere a posto la vicenda della bambina cristiana data in affidamento, dai Servizi Sociali del municipio di Tower Hamlets, quartiere ad alta densità islamica a Londra est, a una famiglia musulmana strettamente osservante.

La bimba cristiana di cinque anni, al centro di polemiche per la decisione degli assistenti sociali del municipio, già finito sulle prime pagine dei giornali negli anni scorsi per vicende che riguardavano proprio la comunità musulmana e il suo ex-sindaco bangladeshano-pakistano accusato di essere legato a movimenti radicali islamici, è tornata a casa e starà con la nonna.

E’ sempre il Times, che aveva inizialmente segnalato la vicenda portata alla luce dal team di reporter investigativi del quotidiano, a rivelare la clamorosa svolta dopo che nei giorni scorsi c’era stata un’ondata di polemiche non solo in Inghilterra.

A stabilire il cambio di passo è stato il giudice Khatun Sapnara, cinquantenne magistrata musulmano praticante, che ha rimesso mano alla decisione dei Servizi sociali di Tower Hamlets sostenendo che i bambini hanno bisogno di «collocamenti  culturalmente affini» e, quindi, che la piccola doveva essere ricollocata presso la famiglia cristiana.

«E’ nel migliore interesse della bambina vivere con un membro della famiglia che possa promuovere il suo benessere e soddisfare le sue esigenze anche in termini di etnia, cultura e religione», ha stabilito la giudice Sapnara – sposata, due figli, nata in Pakistan orientale, oggi Bangladesh, ma emigrata giovanissima con la famiglia in Gran Bretagna – che ha anche ordinato un’indagine urgente per fare luce su tutta la vicenda e comprendere così come sia potuta accadere una cosa del genere.

La piccola, contro il volere della famiglia originaria, cristiana, era stata data in affido, con una controversa decisione, dal consiglio locale di Tower Hamlet a Londra est, a due famiglie musulmane osservanti, dove le donne indossavano il niqab o il burqa e nessuno parlava inglese. Inoltre la famiglia affidataria le aveva tolto il crocifisso che portava al collo vietandole anche di mangiare carne di maiale e costringendola a studiare l’arabo.

Il giudice Khatun Sapnara è notissima in Gran Bretagna per essersi battuta con grande energia contro la pratica dei matrimoni forzati ed è stata presidente di un’associazione di volontariato che si occupa di violenze domestiche contro le donne.

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