Alberto Stasi, è polemica: gli danno 1000 euro al mese in carcere
Alberto Stasi è detenuto nel carcere di Bollate, nei pressi di Milano e lavora come centralinista a 1000 euro al mese. Scoppiano le polemiche. Stasi è stato condannato in Cassazione a sedici anni di carcere per l’omicidio dell’ex fidanzata Chiara Poggi, uccisa il 13 agosto di dieci anni fa. Nell’istituto penitenziario dove è rinchiuso lavora come centralinista per una compagnia telefonica e guadagna uno stipendio normale. Ma, come riporta il Giornale, c’è un piccolo problema. Insieme alla condanna al carcere, Stasi sarebbe tenuto a versare alla famiglia della sua ex fidanzata un risarcimento di un milione di euro. Una cifra ingente che il killer di Garlasco non ha alcuna intenzione di pagare. Però gli viene consentito di avere un mestiere e di guadagnare uno stipendio, pur risultando nullatenente al fisco.
Alberto Stasi, la protesta della famiglia Poggi
L’avvocato della famiglia Poggi, Gian Luigi Tizzoni, si legge ancora sul Giornale, sta per chiedere informazioni al direttore del carcere. «Giusto che i detenuti lavorino e che vengano pagati, ma è anche giusto risarcire le vittime», dice. E invece «nessuno ci ha detto nulla anche se siamo sicuri che lavora e guadagna 1000 euro al mese», spiega l’avvocato. Che aggiunge: «Cercheremo di capire perché il carcere non ci ha avvisati e se parte del suo stipendio sia trattenuto per il risarcimento delle vittime e il pagamento delle spese processuali, come prevede la legge», conclude Tizzoni.