I grillini oggi piangono Rodotà, Grillo lo insultava: “Un vecchio miracolato”

24 Giu 2017 15:24 - di Robert Perdicchi

La camera ardente di Stefano Rodotà, morto ieri a 84 anni, verrà aperta oggi alle 16 nella sala Aldo Moro di Montecitorio. La camera ardente resterà aperta anche domani, dalle 10 alle 19 ed è prevista la partecipazione e l’omaggio della massime autorità istituzionali e politiche del Paese, tra cui i grillini, che oggi ricordano così quell’autorevole giurista che inizialmente avevano candidato per il Quirinale.

“Il Paese ieri ha perso un grande uomo, dal pensiero ordinato e lungimirante. Con Stefano Rodotà non se ne va  solo un preparatissimo giurista, bensì una persona che ha saputo insegnarci, negli anni, diritti e responsabilità. Ci stringiamo intorno al dolore dei suoi cari”, dichiarano in una nota i gruppi parlamentari M5S di Camera e Senato.

Peccato che nel maggio del 2013 quel “grande uomo dal pensiero ordinato” veniva definito, sul blog di Grillo, in un post dal titolo “I maestrini dalla penna rossa”, “un ottuagenario miracolato dalla Rete, sbrinato di fresco dal mausoleo dove era stato confinato dai suoi a cui auguriamo di rifondare la sinistra”. Quel giorno Rodotà compiva 80 anni ma qualche giorno prima al Corriere della Sera il giurista aveva dichiarato che il leader del MoVimento si era reso protagonista di alcuni errori errori, pensando che la Rete potesse bastare per vincere: “Nell’ultima campagna elettorale Grillo è partito dalla Rete, poi ha riempito le piazze reali con lo Tsunami tour, ma ha ricevuto anche un’attenzione continua dalla televisione. La Rete non funziona nello stesso modo in una realtà locale o su scala nazionale. Puoi lanciare un attacco frontale, ma funziona solo se parli al Paese”, aveva detto Rodotà.

Tanto gli era bastato per beccarsi il blog al veleno di Grillo, che oggi tace.

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