Referendum sull’autonomia lombarda, si voterà il 22 ottobre. Il Pd polemizza

30 Mag 2017 17:38 - di Annamaria Matticari

Sul referendum per l’autonomia, “il Pd lombardo, oggi con il segretario milanese Bussolati e ieri con il ministro Martina, continua ad arrampicarsi sugli specchi, ammettendo il suo sì all’autonomia e il suo ma anche no al referendum, ingannando i cittadini con la favoletta della disponibilità del governo ad aprire un tavolo sul federalismo differenziato previsto dall’articolo 116 della Costituzione, oggi fuori tempo massimo”. Lo dichiara Paolo Grimoldi, segretario della Lega Lombarda-Lega Nord e deputato della Lega Nord, replicando alle dichiarazioni rilasciatedal segretario metropolitano del Pd Pietro Bussolati. “Intanto – si chiede Grimoldi – quale Governo? Visto che Gentiloni ha le settimane contate e il Pd di Renzi spinge per il voto anticipato in autunno?”. E poi “è da tre anni che la Regione Lombardia chiede l’apertura di un tavolo con il Governo, è tre anni che la Lombardia attende una risposta a riguardo da Roma, dai Governi Letta, Renzi e Gentiloni, risposta mai arrivata: per cui adesso basta aspettare, diamo la parola al popolo lombardo e solo dopo l’esito del referendum si aprirà la trattativa con Roma in base a quanto deciso dai cittadini lombardi”. A quel punto, conclude Grimoldi, “dopo che milioni di lombardi si saranno espressi per l’autonomia e per trattenere qui una parte delle risorse prodotte dalle proprie tasse, si andrà al tavolo delle trattative e vedremo se Roma si degnerà di ascoltare la richiesta di autonomia di milioni di lombardi”.

Sul referendum polemica strumentale del Pd

Come si ricorderà, il Pd, scavalcato dalla regione, non perde occasione per fare polemica strumentale: “Dire che se vince il ‘sì’ potremo tenere in Lombardia i nostri soldi è una bufala”. Pietro Bussolati, segretario metropolitano del Pd milanese, non usa mezzi termini per replicare alle dichiarazioni di Roberto Maroni che ieri, dopo l’annuncio della firma del decreto di indizione del referendum consultivo per l’autonomia della Lombardia che ne ha fissato la data per il prossimo 22 ottobre, ha definito la consultazione “un appuntamento straordinariamente importante per tutti i Lombardi perché può significare la svolta per tenerci tutte le risorse che ci servono”. Premesso che “al referendum io voterei sì – dice all’Adnkronos – perché l’autonomia è un elemento positivo, sul quale peraltro noi siamo sempre stati disponibili, al di là delle ideologie, a fare una battaglia comune”, spiega Bussolati, “è giusto chiarire che quello che sostiene Roberto Maroni è una cosa tecnicamente non fattibile”.

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