Obama a sostegno di Macron. Sarà dannoso come per la Clinton?
Prima Yanis Varoufakis, ora Barack Obama. Stanno scendendo proprio tutte in campo le icone della sinistra internazionale per sostenere Emmanuel Macron. E poco importa che siano tutti “ex”, in un modo o nell’altro sconfitti nel proprio Paese. Direttamente, come Varoufakis, o indirettamente, come Obama, che non è stato in alcun modo determinante nella corsa di Hillary alla Casa Bianca.
La missione: convincere gli elettori di Mélenchon
Ciò che conta, ora, per Macron e i suoi sostenitori è strizzare l’occhio a quell’elettorato di sinistra che trova il “ragazzo delle banche” indigeribile. In sostanza, si tratta di un tentativo in extremis – e attingendo a tutte le risorse possibili – di convincere quei due terzi di elettorato di Jean-Luc Mélenchon che ha dichiarato di non voler votare Macron. Neanche se dall’altra parte c’è Marine Le Pen, tanto vituperata dalle forze “veramente democratiche”.
Il videomessaggio di Obama
In vista del secondo turno Obama è intervenuto con un videomessaggio postato su Facebook, dopo che al primo turno si era speso con una telefonata. «Voglio che voi sappiate che sostengo Emmanuel Macron perché vada avanti», ha detto l’ex presidente Usa, secondo il quale il candidato di “En Marche”, «si rivolge alle speranze, non alle paure» dei francesi. Secondo Obama, che ha spiegato di «ammirare la campagna che ha condotto», Macron «ha difeso i valori liberali, ha messo avanti il ruolo importante che gioca la Francia in Europa e nel mondo, si è impegnato per un avvenire migliore per i francesi». «En Marche, e viva la Francia», ha concluso Obama, sorvolando, però, sul tema di quella difesa dei francesi e dei loro interessi nazionali senza la quale anche la «speranza» resta una parola vuota.