Il banchiere Ghizzoni tiene in ostaggio la Boschi e il governo: “Parlerò…”

15 Mag 2017 8:52 - di Robert Perdicchi

Un banchiere tiene in ostaggio un intero governo, premier Gentiloni e sottosegretario Boschi compresi, per non parlare dell’ex presidente del Consiglio, Matteo Renzi, che anche ieri – da Massimo Giletti all’Arena – aveva difeso con i denti la sua pupilla dalle accuse di aver provato ad aiutare la banca del padre, Etruria. ”Se mi convocheranno parlerò alla commissione d’inchiesta: in Parlamento, non sui giornali, risponderò ovviamente a tutte le domande che mi faranno”, ha fatto sapere ieri l’ex ad di Unicredit, Federico Ghizzoni, in una conversazione con Repubblica sulla vicenda di Banca dell’Etruria. ”Adesso non parlo, perché non si può mettere in mano a un privato cittadino la responsabilità della tenuta di un governo -ha concluso Ghizzoni-. E’ un caso della politica, sarebbe dovere e
responsabilità della politica risolverlo”.
E meno male che Ghizzoni non parla. Perché quel poco che dice lascia intendere che di carne al fuoco ce n’è, soprattutto quando lascia intendere che con le sue rivelazioni potrebbe affidare al governo una “patata bollente”. Anche se lui, a Repubblica, ostenta riservatezza: “Qualsiasi cosa dicessi ora, sarebbe strumentalizzata da una parte politica contro l’altra, e contro di me – si limita a dire ai giornalisti che saliti in collina -. Oltre poi al fatto che quando studiavo da banchiere mi hanno insegnato che la riservatezza è una virtù”, riporta il quotidiano romano, che riporta le confidenze del banchiere: “Se mi convocheranno sono disposto a rispondere a tutte le domande della commissione d’inchiesta parlamentare: ho letto che partirà presto, mi auguro sia vero”.

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