Sole 24Ore, sciopero a oltranza dei redattori. Indagato il direttore Napoletano

11 Mar 2017 10:19 - di Stefania Campitelli

Continua l’ammutinamento a oltranza della redazione del Sole 24Ore, che ha chiesto le dimissioni del direttore Roberto Napoletano, indagato dalla Procura di Milano per false comunicazioni sociali  insieme all’ex amministrazione delegato Donatella Treu e all’ex presidente Benito Benedini, già numero uno della Fondazione Fiera Milano. Dopo le persquisizioni delle sede del quotidiano di  Confindutria i giornalisti del Sole hanno scelto la soluzione più drastica: lo sciopero a oltranza fino alle dimissioni del direttore ( 142 redattori favorevoli, 4 contrari e 10 astenuti).

Il Sole 24Ore sciopera contro Napoletano

La crociata della redazione contro il direttore Napoletano non nasce oggi con l’inchiesta della magistratura ma dalla “scoperta” di una scrittura privata del 3 febbraio 2015 (firmata in gran segreto) che garantiva al direttore 3 anni di stipendio più indennità e Tfr in caso di licenziamento senza giusta causa. Nel documento era anche previsto che ricevesse 24 mensilità in caso di cambio dell’azionista di controllo, che oggi è Confindustria. Al termine del braccio di ferro che ha scatenato polemiche al vetriolo, il direttore ha dovuto rinunciare all’indennità d’oro.

Abbonamenti falsi e bilanci gonfiati

Il ciclone giudiziario si è abbattuto su personaggi di spicco del gruppo degli industriali. Un altro filone d’inchiesta riguarda il rapporto tra il Sole 24Ore  e la società inglese Di Source Limited e vede indagati altri sette dirigenti del gruppo che fa capo a Confindustria con l’accusa di appropriazione indebita di una cifra che si aggirerebbe intorno ai 3 milioni di euro. Sotto i riflettori gli oltre 109mila abbonamenti digitali al quotidiano economico, sottoscritti tra il 2013 e il 2016 tramite la società inglese Di Source Limited. Per i pm milanesi si tratterebbe in realtà di abbonamenti falsi  attivati solo per “edulcorare” i disastrati conti della casa editrice del quotidiano torinese e gonfiare il bilancio 2015.  Nella motivazioni delle perquisizioni della Fiamme gialle si parla di «gravi anomalie» nell’andamento «economico della società», di «vendite» di copie digitali «tanto enfatizzate» ma poi ritenute «false» e anche di una parte «significativa di copie» cartacee finita «dritta al macero».

Lo scaricabarile di Confindustria

Confindustria ha scaricato sul cda dell’editrice del Sole 24Ore il compito di valutare «nella sua autonomia le azioni da prendere» e ha fatto sapere che «valuterà tutte le azioni necessarie a tutela propria e degli altri azionisti». Invece i vertici dell’editrice, appena nominati, «ribadiscono la propria volontà a fornire agli organi inquirenti la massima collaborazione».

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