Siria, il golpe islamico ispirato da Obama ha causato 320mila morti

13 Mar 2017 19:45 - di Guglielmo Gatti

Sono più di 320mila le persone che hanno perso la vita in Siria da quando, sei anni fa, il golpe armato – poi fallito – degli jihadisti armati dagli Usa e da altri Paesi contro il legittimo governo di Bashar al-Assad si è trasformato in una guerra sanguinosa. Lo rendono noto gli attivisti dell’Osservatorio siriano per i diritti umani, che hanno documentato la morte di 321.358 persone da inizio conflitto. Tra le vittime si contano 96mila civili tra cui 17.400 bambini e circa 11mila donne. Inoltre sono più di 60.900 i soldati governativi uccisi, oltre a 45mila miliziani siriani e oltre ottomila stranieri fedeli al governo di Assad. Sono invece circa 55mila i terroristi uccisi nel conflitto e altrettanti jihadisti del sedicente Stato Islamico (Isis), dell’ex Fronte al-Nusra e di gruppi terroristi minori. Il conteggio delle vittime riferisce di una diminuzione dei morti da dicembre, quando è entrato in vigore il cessate il fuoco concordato tra gli alleati di Damasco, ovvero Russia, Iran e Turchia, impegnati nella lotta contro i terroristi islamici.

I terroristi non partecipano ai colloqui di pace

Si è appreso oggi che i ribelli siriani non vogliono la pace: non parteciperanno ai colloqui in programma per domani e per il 15 marzo ad Astana, in Kazakhstan, finalizzati a trovare una soluzione alla crisi in corso in Siria con la mediazione di Russia, Iran e Turchia. Lo ha annunciato uno dei membri della delegazione dell’opposizione che ha preso parte ai precedenti colloqui di gennaio e febbraio ad Astana, Ousama abu Zeid, spiegando che la decisione è stata presa in segno di protesta con il governo siriano che non avrebbe rispettato l’accordo sul cessate il fuoco concordato a dicembre. Abu Zeid, consigliere legale dell’Esercito libero siriano, ha scritto sul suo account di Facebook che Damasco non ha rispettato molti dei punti previsti dall’accordo. ”Stanno continuando i trasferimenti forzati, non arrivano aiuti nelle zone assediate, non sono stati rilasciati detenuti e continuano a essere bombardate le zone abitate dai civili”, ha detto alla Dpa Ahmed Ramadan, capo ufficio stampa della Coalizione nazionale delle forze dell’opposizione siriana. La verità è che dopo la vittoria del governo siriano e dopo l’elezione di Donald Trump ai terroristi sono stati tagliati i fondi. 

 

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