Brexit, Cameron: «Ero contrario, ma la volontà del popolo conta di più»
Era contrario alla Brexit e l’esito del voto lo ha portato a rassegnare le dimissioni. Ma, nonostante ciò, l’ex premier britannico David Cameron, proprio quando la Gran Bretagna ha avviato le procedure formali per l’uscita dall’Ue, ha rivendicato come «giusta» la scelta di indire il referendum dello scorso giugno.
Un referendum atteso
«Avevo promesso di convocare il referendum e credo che sia stato giusto farlo», ha detto Cameron da Kiev, dove si è recato in visita proprio nel giorno in cui Londra compie i primi passi per la Brexit vera e propria. «Io pensavo che fosse giusto tenere un referendum su una questione che avvelenava la politica britannica da anni, durante i quali il referendum veniva promesso ma non convocato», ha proseguito l’ex premier conservatore, rivendicando di avere invece mantenuto quanto aveva promesso nel programma con cui vinse le elezioni nel 2015.
La volontà del popolo prima di tutto
«Abbiamo avuto il referendum e ovviamente il risultato non è stato quello che desideravo, ma è stato un risultato decisivo ed è per questo che Theresa May, in un modo giusto, sta compiendo il prossimo passo per assicurare che la volontà del popolo venga seguita», ha detto ancora Cameron che come è noto si era schierato, come gran parte dell’establishment politico, contro la Brexit.