Battesimo del fuoco per il primo missile antimissile della storia militare
Il 17 marzo scorso si è verificato un evento storico, che probabilmente cambierà il corso delle strategie belliche mondiali. Per la prima volta nella storia, infatti, un missile ha intercettato e distrutto un altro missile balistico: non era mai accaduto prima. Il 17 marzo scorso infatti c’è stato il primo impiego operativo di un missile israeliano Arrow 2 (versione avanzata del precedente Arrow), e si è avuto contro un missile antiaereo siriano S-200 Volga, che è stato colpito e distrutto mentre stava dirigendosi verso Israele. Ma di cosa si tratta, e perché è tanto importante? Ecco un po’ di storia. Negli Anni ‘60/70 furono sviluppati negli Stati Uniti e in Unione Sovietica i primi missili antimissili. Si trattava di armi a lunga e media portata, alcune anche in gradi di portare testate nucleari che dovevano esplodere fuori dall’atmosfera. I trattati internazionali annullarono poi questo tipo di armi, di cui ricordiamo i grandi Spartan e il velocissimo Sprint statunitensi (a medio raggio), dall’incredibile accelerazione, prossima ai 100 g e con un raggio di 50 chilometri.
Il missile concepito da Usa e Israele
L’impegno per un missile antimissile partì nel 1984 con una intesa fra Stati Uniti e Israele, in quanto si capiva che i Patriot non erano, anche con gli aggiornamenti, pienamente rispondenti alle necessità di questo specifico impegno. Boeing e Iai dettero così vita al programma Arrow (Hetz per gli israeliani), un’arma che si concretizzò nella sua prima versione in un’arma di 1.300 chili di massa, una lunghezza di 6,8 metri e un diametro massimo di 800 millimetri (primo stadio) ridotti a 500 per il secondo stadio. La velocità è di Mach 9, il che vuol dire 2,5 chilometri al secondo, con una quota massima di 60.000 metri e una carica bellica di 150 chili. La fase finale della traiettoria è guidata da un radar attivo e da un sistema di ricerca infrarossa, con un errore probabile medio di circa 4 metri, distanza a cui la testa a frammentazione con dadi in tungsteno, dovrebbe distruggere tutto. La guida è attuata tramite dei piccoli motori (Trhust Vector) e quattro piccole alette mobili. L’arma è studiata per eliminare missili anche armi con cariche Nbc. Per l’avvistamento si fa ricorso a un grande radar, chiamato Green Pine, che ha un raggio operativo di ben 500 chilometri e che calcola la traiettoria futura dell’arma. Attualmente sono operative due batterie, ciascuna con un certo numero di lanciatori a sei celle, sistemate su di un pianale rimorchiato. Le due batterie coprono quasi tutto Israele, salvo la sua punta meridionale.