Strage di Viareggio, il Pd si spacca pure sulle dimissioni di Moretti
È diviso davvero su tutto il Pd, che ora si spacca anche sulla strage di Viareggio e, in particolare, su quale atteggiamento sarebbe auspicabile da parte di Mauro Moretti, che da ex amministratore delegato di Rfi è stato condannato in primo grado a sette anni. Si deve dimettere, come chiedono i familiari delle vittime, dagli incarichi di amministratore delegato e direttore generale di Finmeccanica (o, come si chiama ora, Leonardo spa) o deve rimanere al proprio posto? Le riposte in casa Pd sono quanto mai divergenti.
Enrico Rossi auspica le dimissioni
Il governatore della Toscana, Enrico Rossi, sulla sua pagina Facebook ha parlato di «un passo indietro come segno di umanità». «Moretti farebbe bene a decidere di dimettersi. Non ho condiviso molte sue scelte, ma ho stima per lui. Dimettendosi – ha commentato Rossi – dimostrerebbe di essere non solo una persona capace e perbene, quale è, ma darebbe un segnale forte di umanità e generosità».
Emiliano garantista
Di altro avviso il governatore della Puglia Michele Emiliano che, pur dicendosi «comprensivo» nei confronti della richiesta dei familiari delle vittime, ha precisato di esserlo anche verso il «diritto delle persone di continuare a svolgere la propria funzione, soprattutto se ritengono di essere innocenti». «Io conosco il coordinamento dei familiari delle vittime della strage di Viareggio, sono persone con le quali ho un legame molto forte perché sono venute in Puglia a trovarci dopo il disastro del 12 luglio. Capisco perfettamente il loro punto di vista, credo che la loro richiesta stia nelle cose», ha proseguito Emiliano, aggiungendo però che «rimane il diritto di qualunque persona che non ha subìto una condanna definitiva di decidere liberamente quello che deve fare».
La richiesta del consiglio comunale di Viareggio
E, mentre il Pd dibatte su cosa dovrebbe o non dovrebbe fare Moretti, dal Consiglio comunale di Viareggio arriva un appello contro la prescrizione dei reati. La richiesta è contenuta in una mozione presentata dalla consigliera di Sel, Gloria Puccetti, sostenuta però da tutte le forze politiche e dallo stesso sindaco Giorgio Del Ghingaro. «I parenti delle vittime, insieme alla Procura, hanno portato avanti con dignità e tenacia la loro lotta, la nostra lotta, per la verità e la giustizia. Questa primo grado di giudizio ha dato nomi a delle precise responsabilità», ha commentato la consigliera, ricordando l’appoggio di tutta l’assemblea alla richiesta e sottolineando che quel risultato «non deve essere cancellato dalla prescrizione». «Viareggio e tutto il consiglio comunale – ha concluso – questo non possono accettarlo».