Salvini a Berlusconi: «Il leader sono io, non Zaia. Capisco chi rimpiange Mussolini»
Quel pubblico riconoscimento a Luca Zaia, governatore del Veneto, non è piaciuto a Matteo Salvini che oggi replica così a Silvio Berlusconi che ieri aveva lasciato intendere di gradire quella candidatura anche per la leadership di un centrodestra nazionale riunificato: «Noi vogliamo allargare il fronte del
centrodestra il più possibile, tenendo fuori chi è stato complice di Renzi fino a ieri. Zaia è il governatore più amato e ammirato d’Italia e continuerà ad esserlo. A meno che si vinca a livello nazionale e venga coinvolto nella squadra. Però i candidati premier della Lega se li sceglie la Lega, non li decidono gli altri», ha detto Salvini a Repubblica, per poi ribadire il concetto a Tgcom24. «Mi rende orgoglioso il fatto che Berlusconi individui uomini della Lega come potenziali presidenti del Consiglio, ma il possibile candidato sono io. Penso però – ha precisato – che il nome sia l’ultimo dei problemi: quello su cui stiamo lavorando per mandare a casa Renzi è un programma». Salvini non chiude le porte alla proposta di Giorgia Meloni di un pistone unico per le amministrative, ma mette i paletti: «I minestroni non ci piacciono. Se si parla di un polo identitario che dice prima gli italiani, sono pronto a rgionarci».
Salvini e i fans di Mussolini
Il leader della Lega entra anche sull’argomento dell’uomo forte di antica memoria: «Non mi spaventa la gente che dice di essere disposta a votare un nuovo Mussolini: la capisco. Sono spaventato se mi metto nei panni di Letta, Monti, Gentiloni e Boldrini che non facendo nulla incentivano queste reazioni. Non uomini forti ma idee forti è quello che io mi sento di sottoscrivere».