Libia, sospeso il divieto per le donne di espatriare senza un parente maschio
È stato sospeso il controverso divieto imposto nei giorni scorsi dalle autorità dell‘est della Libia che proibiva alle donne con meno di 60 anni di recarsi all’estero se non in compagnia di un parente di sesso maschile. Lo ha riferito il sito di Libya Herald, precisando che il provvedimento, che ricordava molto da vicino il sistema in vigore in Arabia Saudita, è stato congelato su ordine del generale Abdul Razzaq al-Nazhuri, il governatore militare della Libia orientale e comandante della “Operazione Dignità” che aveva concepito il divieto.
Libia, sospeso il divieto alle donne di viaggiare sole
Il generale, annunciando il provvedimento, aveva spiegato di voler fermare gli «aspetti negativi delle donne libiche che viaggiano all’estero», aggiungendo che alcune di loro sarebbero state in contatto con servizi di intelligence stranieri pericolose per la Libia. Il divieto, secondo Libya Herald, è stato ispirato dal religioso salafita Osama al-Otaibi, che ha spesso guidato la preghiera in numerose moschee dell’est. Il provvedimento decisamente impopolare, però, era stato contestato dalla società civile, da componenti della Camera dei Rappresentanti che ha sede a Tobruk, nella Libia orientale, e dagli attivisti sui social media. Tra le condanne è emersa quella del principe Idris al-Senussi: «Dobbiamo difendere i diritti delle donne – aveva detto al Libya Herald – Uomini e donne hanno gli stessi diritti».