Berlusconi al Foglio: niente alleanze con chi è stato infido e ci ha ostacolato

27 Gen 2017 10:35 - di Elsa Corsini

«Le coalizioni imposte dalla legge elettorale, lo hanno dimostrato sia l’Ulivo che l’Unione, non funzionano. Anche nel centrodestra la convivenza obbligata con partner recalcitranti, se non addirittura infidi, ha reso molto più difficile la nostra azione di governo e ci ha impedito di fare alcune riforme, dal fisco alla giustizia, che consideravo indispensabili». È una chiara stoccata ai vecchi alleati, sempre sul piede di guerra, che hanno ostacolato la sua azione, quella che Silvio Berlusconi affida a una lunga intervista al Foglio.

Berlusconi: nessuna alleanza con partner infidi

«Quindi non mi appassionerei a questo problema,  soprattutto in una fase nella quale la trasformazione del sistema politico da bipolare a tripolare rende qualsiasi sistema maggioritario inapplicabile se non a prezzo di una grave distorsione della democrazia. Per questo – aggiunge il Cavaliere –  io chiedo una legge elettorale proporzionale, per vincere nell’ambito del centrodestra: un’alleanza che deve basarsi su valori e programmi condivisi, e non può essere solo una somma di partiti che stanno assieme, costretti dalle regole elettorali, per provare a vincere». L’ex premier conferma la sua preferenza per un sistema proporzionale che in Parlamento permetta ai parlamentari di non essere schiavi di un’alleanza pre-costituita. «Se poi in Italia oggi non esistesse una maggioranza di cittadini pronta a sostenere uno schieramento, allora non potremmo far guidare il paese a una piccola minoranza piccola perché metà degli italiani comunque non vota». Sulla sentenza della Consulta Berlusconi chiarisce che dovrà essere il Parlamento a occuparsi della legge elettorale, certo, «sulla base delle regole e dei paletti fissati dalla Corte costituzionale. Ma non è pensabile che in una democrazia sia un organo giurisdizionale, e non un organo legislativo, a scrivere la legge elettorale. In effetti, alla luce della sentenza, si pone la necessità di armonizzare i sistemi elettorali di Senato e Camera, come giustamente indicato dal Capo dello Stato».

«Elezioni appena possibile»

«Questo non può essere un pretesto per dilazionare l’appuntamento con le urne, per rinviare ancora il legittimo diritto degli italiani di scegliere finalmente da chi vogliono essere governati, dopo quattro governi di seguito non eletti dal popolo», avverte Berlusconi, «ma la necessità di un intervento legislativo esiste certamente: abbiamo bisogno di una legge elettorale il più possibile condivisa che garantisca la piena corrispondenza della maggioranza parlamentare alla maggioranza degli elettori».

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