Anche l’ONU contro Trump: lui replica agli attacchi liberal e va avanti
Lo attacca anche l’ONU. Ma Donald Trump va avanti per la sua strada. Senza infingimenti. Mentre il mondo liberal dei plurimiliardari Soros, Zuckerberg e compagnia cantando si strugge e organizza contestazioni mirate, il neo presidente Usa non pensa minimamente a far marcia indietro. Anzi, con uno dei suoi tweet spiega a chi finge di non capire o s’indigna per il suo ordine di blocco all’immigrazione incontrollata che “…Questo era una grossa parte della mia campagna, studiate il mondo!”. Dopodichè con altro tweet evidenzia il ridicolo ululare alla luna degli attivisti liberal: “Solo 109 persone su 325mila sono state fermate e trattenute per essere interrogate. I grossi problemi agli aeroporti sono stati provocati da un guasto ai computer della Delta Airlines, “dai manifestanti e dalle lacrime del senatore Schumer“. Il riferimento è all’emozione tutta a vantaggio di telecamera manifestata dal leader della minoranza democratica al Senato. La Merkel e il Washington Post, la Lega araba e la Chiesa cattolica, l’opposizione turca e i libici, i teologi liberal e le vestali del politicamente corretto: tutti appassionatamente contro il neo presidente Trump. Poteva, a questo punto, mancare l’ONU? Certo che non poteva. E perciò eccola puntuale la dichiarazione contro Trump. In un tweet, l’Alto commissario per i diritti umani dell’ONU , il giordano Zeid Raad Al Hussein, ha definito l’ordine esecutivo del presidente degli Stati Uniti su rifugiati e musulmani “meschino” e ha qualificato “la discriminazione basata sulla nazionalità contraria ai diritti umani”. Non solo, secondo al Hussein, quel bando “manca di generosità” e rappresenta “uno spreco di risorse” che invece potrebbero essere utilizzate “nella lotta contro il terrorismo”. Ora che l’ONU – la più inutile e costosa organizzazione internazionale – dica a chi ha sempre versato sangue e dollari cosa sia giusto e cosa no nella lotta al terrorismo è l’ennesimo paradosso che emerge dall’attivismo di Trump e dal suo nuovo modo di intendere la politica e i rapporti tra Nazioni. Sono spiazzati e nervosi i liberal. Ovunque. Anche in Italia. Perciò noi siamo con Trump.