Ammissione choc di Stephen Jackson: prima delle gare mi facevo le canne

31 Gen 2017 12:17 - di Redazione

Stephen Jackson fumava marijuana durante la sua carriera in Nba e a volte anche prima delle partite. Lo ha raccontato lo stesso ex giocatore di basket, oggi 38enne, in un’intervista al programma in podcast dell’attore statunitense Michael Rapaport. Jackson, che ha chiuso la sua carriera nel 2014 con i Los Angeles Clippers, ha svelato in particolare un aneddoto avvenuto negli anni in cui militava nei Golden State Warriors. Legato al suo rapporto speciale con coach Don Nelson.

Stephen Jackson si racconta

«Eravamo in Utah e gli uomini dell’antidoping erano in giro per effettuare l’ultimo test. Con Don Nelson parlavamo di erba tutto il tempo e, dopo quel controllo in Utah, io e Baron (Davis, ndr) uscimmo eccitati dallo spogliatoio urlando che avremmo potuto fumare per il
resto della stagione. E Don Nelson ci diede il cinque come a dire: “Sì, ora possiamo fumare!”. Era fantastico che sapesse cosa accadeva con i suoi giocatori fuori dal campo. Ci è piaciuto, e questo è il motivo per il quale siamo stati una grande squadra», ha evidenziato Jackson, campione Nba con i San Antonio Spurs nel 2003.

«L’uso di marijuana era molto diffuso» 

Rapaport ha poi chiesto a Jackson quanto fosse diffuso in Nba l’uso della marijuana, una sostanza inserita fra quelle proibite: «Io penso che ci sia una più alta percentuale di ragazzi che fuma piuttosto che bere. Soprattutto ai miei tempi, tutti fumavano. Dopo le partite, quando io arrivai in Nba, c’era solo un controllo antidoping. E questo avveniva solo all’inizio della stagione. Sapevi quando stava arrivando il controllo, avresti potuto fumare per il
resto della stagione. Tanti lo facevano perché era il modo migliore per rilassarsi». Jackson ha poi riconosciuto di avere fumato marijuana anche prima delle partite. «Non posso parlare per nessun altro, ma per quanto mi riguarda ho fatto un sacco di cavolate prima delle partite pur rimanendo produttivo. Un paio di volte ho fumato prima di scendere in campo e ho fatto partite fantastiche. Altre volte ho fumato prima delle partite e dopo tre minuti ero seduto in panchina dicendomi: “Per favore, calmati”. Avevo appena sparato tre tiri oltre il tabellone».

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